Facebook non contrasta la vendita di aree protette della foresta amazzonica sul suo Marketplace

Un'inchiesta della BBC ha portato alla luce il vergognoso meccanismo che sta contribuendo alla deforestazione in Amazzonia

26/02/2021 di Ilaria Roncone

Un pregevole lavoro di inchiesta della BBC ha portato alla luce come sul Marketplace di Facebook si vendano illegalmente aree protette della foresta amazzonica, appezzamenti che arrivano a misurare anche alcune migliaia di metri quadrati e che nessuno avrebbe il diritto di vendere o comprare. Per trovare gli appezzamenti – riporta la BBC – basta una ricerca sullo spazio di vendita di Facebook utilizzando le giuste parole chiave – foresta, giungla nativa e legname – in lingua portoghese scegliendo come località uno degli stati amazzonici. Cosa ha risposto Facebook in merito? Che la situazione è troppo complessa da gestire e che serve l’intervento delle autorità locali.

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Facebook foresta amazzonica: le aree protette in vendita

Le porzioni di foresta amazzonica che si possono comprare sul Marketplace di Facebook includono terreni abitati da indigeni e aree protette di foreste nazionali. Una volta trovati su Marketplace i pezzi di terreno compaiono anche, in certi casi, coordinate Gps e immagini satellitari. Il giornalista che la BBC ha messo in campo per raccogliere prove in merito alla questione ha scoperto come funziona il tutto: molti dei venditori ammettono di non avere nessun tipo di diritto sulle terre che vendono e procedono incendiando vaste aree dell’Amazzonia – che negli ultimi dieci anni ha visto crescere esponenzialmente gli episodi di deforestazione – disboscandola, così da poter dire davanti alle autorità forestali che quelle aree non sono più da proteggere e poter garantire anche a chi acquista che nessuna autorità verrà a chiedere conto di quell’appezzamento. Vere e e proprie azioni criminali organizzate, insomma, cui né Facebook né le autorità competenti sembrano intenzionate a mettere fine.

Cosa dice Facebook?

Il social di Zuckerberg ha commentato la scoperta affermando che identificare quali siano le vendite illegali sarebbe troppo difficile e che rientrerebbe nelle competenze delle autorità locali. I portavoce hanno riferito che «le politiche commerciali che attuiamo richiedono che acquirenti e venditori rispettino leggi e regolamenti» e hanno dichiarato che Facebook è pronto «a lavorare con le autorità», quindi a collaborare, ma non intraprendendo nessuna azione indipendente per impedire questo scempio. Cosa dicono le autorità locali? Dall’inchiesta BBC è emerso come le organizzazioni criminali impegnate nel sottrarre le terre agli indigeni siano in contatto con importanti esponenti politici e membri governativi che fanno parte del meccanismo. Detto ciò, chi ci rimane per proteggere il polmone della Terra dalla deforestazione in generale e da quella per le vendite sul Marketplace di Facebook nello specifico?

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