L’accusa di Prodi: “Paese scombinato e governo debole, serve una guida forte”

L'ex presidente del Consiglio ospite a DiMartedì fa il punto dell'emergenza Covid-19 in Italia

11/11/2020 di Redazione

È duro l’intervento di Romano Prodi a DiMartedì. L’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea infatti non nasconde la sua preoccupazione per l’emergenza C0vid-19 e per come viene gestita al momento la situazione dal governo Conte, definito debole e incapace al momento di guidare un Paese “scombinato” dalla pandemia e dalle sue croniche difficoltà economiche.

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Prodi a DiMartedì e la debolezza del governo

Centrale nell’intervento di Prodi a DiMartedì è il ruolo del governo Conte, che secondo il fondatore dell’Ulivo “deve prendersi la responsabilità delle decisioni” perché al Paese “occorre una guida”. Per questo, spiega il Professore, “il premier e i due ministri dell’Economia devono investire al meglio i fondi a disposizione” perché in Italia “c’è tanta incertezza e mancanza di fiducia nel futuro”. “Nella banche c’è la liquidità di tutto il Pil” sottolinea Prodi, ma “non si investe più perché questo virus mina alle basi e ci toglie l’idea che ci possa essere un domani”. In questo momento l’Italia è un “Paese scombinato” e “in sofferenza” anche per la “debolezza insita nel governo” che non si può ricomporre in un giorno solo “quando arriva il dramma” sostiene Prodi a DiMartedì aggiungendo però che l’Italia non è l’unico Paese messo male, ma che anche nel resto d’Europa “la seconda ondata vede l’insofferenza della gente”.

Parole condivise dal direttore della Stampa, Massimo Giannini, per il quale l’Italia non si è fatta “una protezione per la grandine” pur sapendo che sarebbe arrivata. “Abbiamo solo le mascherine” l’affondo di Giannini che sottolinea che “c’è tanto caos e tutto ciò rende le cose più difficili”, vista la situazione mondiale che, secondo la virologa Ilaria Capua fa parlare di “sindemia, perché il virus si stratifica su altre malattie”.

Prodi a DiMartedì sulla sconfitta di Trump

Romano Prodi a DiMartedì  ha però detto la sua anche sul tema che tutto il mondo segue oltre alla pandemia, la sconfitta di Donald Trump alle elezioni USA. Un ko che, al netto del tentativo del presidente e dei suoi alleati di ribaltare il risultato delle elezioni, per Prodi ha causato “un colpo grosso” al populismo perché “adesso manca il leader populista al mondo” con conseguenze anche in Italia e in Europa sostiene il Professore indicando ad esempio “il disorientamento all’interno della stessa Lega”. L’ex presidente del Consiglio però mette tutti in guardia perché, spiega, “il populismo è una malattia mondiale, perché la crisi della democrazia è profonda”.

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