L’impegno dell’app di dating Bumble contro l’invio non richiesto di dick pic
Dal 2019 Bumble contrasta l'invio di immagini sessualmente esplicite sulla sua app invitando i paesi a fare altrettanto con leggi ad hoc
20/04/2022 di Ilaria Roncone
Bumble è una delle app di dating più celebri al mondo ed è una di quelle che sta facendo di più per eliminare una delle piaghe della comunicazione online, i dick pic e – più in generale – le immagini non richieste. In che modo? Tramite la sua funzionalità Private Detector Bumble. Prima di spiegare quello che è il funzionamento di uno strumento di base molto semplice, è importante notare come l’azienda che ha creato questa app abbia fatto molto andando a partire da un sondaggio nazionale negli Usa che, nel 2018, ha fatto prendere consapevolezza alle persone che 1 donna su 3 nella sua vita ha ricevuto un’immagine sessualmente esplicita non richiesta almeno una volta nella sua vita, ovvero un’immagine sessuale esplicita ricevuta senza consenso.
LEGGI ANCHE >>> Da Bumble a Match, le aziende che sostengono le persone colpite dalla legge sull’aborto in Texas
Come funziona Private Detector di Bumble
Come viene spiegato sul sito di Bumble – una delle poche app definita “femminista” e nella quale sono le donne a fare la prima mossa quando si tratta di chattare con prospettive di incontro sessuale e/o romantico – in una pagina dedicata allo strumento, Private Detector mette al centro il consenso nella ricezione di immagini sessualmente esplicite. «Il nostro algoritmo determina se una foto che ti è stata inviata può contenere un’immagine oscena e ti dà la possibilità di scegliere se visualizzarla o meno – si legge sul sito – Se ti è stata inviata una foto oscena, l’applicazione Bumble ti avvertirà che potrebbe contenere nudità prima che tu decida di aprirla».
Tramite l’intelligenza artificiale, quindi, l’app è in gradi di identificare la natura dell’immagine inviata dando così la possibilità di scegliere se visualizzarla o meno (cliccando su “Rifiuta” in questo secondo caso). Rifiutando di vederla, l’immagine viene cancellata e all’utente viene data la possibilità di bloccare chi l’ha inviata. In quel caso la chat viene rimossa dalla schermata dei messaggi e nessuna delle due parti potrà più visualizzare il profilo dell’altra.
Avvertimento finale per l’utente che vuole informarsi sulla policy di Bumble in tal senso: «Se stai inviando a qualcuno una foto che si sospetta contenga immagini oscene, il Private Detector ti ricorderà che l’invio di una tale immagine può portare ad una segnalazione. Il consenso è fondamentale. Se invii una foto oscena non richiesta e vieni segnalato, sarai bloccato dall’uso dell’app». Chi vuole inviare foto sessualmente esplicite, quindi, viene prima invitato a tenere in considerazione il consenso dell’altro e poi, qualora segnalato, viene bloccato e messo nell’impossibilità di utilizzare l’applicazione.
L’azienda che spinge la legge a occuparsi dei dick pic
Dal sondaggio che abbiamo citato all’inizio di questo articolo la CEO di Bumble Whitney Wolfe Herd – prima vice presidente del marketing di Tinder – ha deciso di agire per criminalizzare l’invio di fotografie sessualmente esplicite quando non c’è consenso. Proprio come reazione ai risultati di quel sondaggio è stata lanciata Private Detector ma, effettivamente, l’azione è necessaria alla base: chi ha inviato quella dick pic senza consenso non sarebbe mai nemmeno dovuto arrivare a produrre questo pensiero.
Nel 2019 è quindi emersa – negli Usa e nel mondo – l’assenza di una legislazione sul tema. Bumble ha fatto pressione a livello statale affinché l’invio di immagini sessualmente esplicite non richiesto venisse criminalizzato – cosa che è avvenuta e sta avvenendo in vari stati -, spingendo anche altri stati ad agire. Lo scorso mese, per esempio, il cyber flashing (ovvero tutti quei comportamenti messi in atto a mezzo smartphone che vanno a infastidire o a turbare la tranquillità di una persona) è diventato illegale in Inghilterra e Galles e lì comporta fino a due anni di carcere. Il provvedimento è stato preso in seguito all’avvio della campagna di Bumble #DigitalFlashingIsFlashing – come sottolineato da Jezebel.com – con il quale si invitavano i legislatori del Regno Unito a prendere provvedimenti contro l’invio di foto a tema sessuale senza consenso.