Qualche ora a parlare di censura e la pagina Facebook del Primato Nazionale è già online

L'episodio sembra ricalcare esattamente quanto accaduto nel 2019, anche se non ci sono motivazioni ufficiali da parte della piattaforma

07/04/2021 di Redazione

Come volevasi dimostrare. Mentre si cercava di buttare la palla in curva, parlando già di censura mediatica e di pensiero unico, Facebook ripristinava la pagina Facebook del Primato Nazionale, una testata giornalistica vicina a Casapound, che nella giornata di ieri era stata irraggiungibile per qualche ora. Ora, invece, il Primato Nazionale di nuovo online testimonia che non c’era alcuna delle motivazioni ipotizzate ieri dalla direzione del giornale che giustificassero il blocco temporaneo sul social network.

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Primato Nazionale di nuovo online, cosa è successo

Adriano Scianca aveva parlato della promozione di un evento live sulla pagina Facebook, che si svolgerà mercoledì e che aveva come titolo Stregoneria politica. Un po’ poco – effettivamente – per poter giustificare un provvedimento così radicale. Più verosimile, invece, che si sia trattato di una sospensione simile a quella che si era già verificata nel 2019, quando Il Primato Nazionale era stato temporaneamente sospeso da Facebook per la pubblicazione di contenuti definiti “spam” dalle policy del social network.

Allo stesso modo regge poco la motivazione che ha portato Facebook a ripristinare la pagina Facebook: sempre in un editoriale di ringraziamento, il Primato Nazionale ha affermato «ci fa piacere pensare che la grande mobilitazione contro questa censura abbia avuto un peso nella decisione». Semplicemente, Facebook avrà risolto il problema di violazione che aveva portato alla sospensione della pagina, senza tener conto degli attestati di solidarietà che sono arrivati dal mondo della politica e dall’opinione pubblica in generale vicina alla testata.

Se gli attestati di stima e di fiducia avessero un qualche peso, non si capirebbe perché la pagina Facebook di Donald Trump – quella sì bannata per motivazioni di carattere politico, che sconfinano nella sicurezza nazionale – sia ancora offline. Anche per l’ex presidente degli Stati Uniti, infatti, c’era stata una levata di scudi, molto più consistente – soprattutto numericamente – per far sì che potesse tornare a pubblicare sui social network. Non era certo un problema – evidentemente risolvibile – di violazione delle policy.

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