Amazon sta avendo un problema legale con il prezzo degli e-book

A farne le spese sarebbero i consumatori

18/01/2021 di Redazione

Il prezzo e-book Amazon è stato messo sotto la lente d’ingrandimento da parte di un grande studio legale statunitense – Hagens Berman – che sta contestando un presunto accordo tra il colosso del web e i principali cinque editori che operano in USA: HarperCollins Publishers, Hachette Book Group, Penguin Random House, Simon & Schuster e Macmillan. Da soli, questi ultimi, rappresentano ben l’80% del mercato via e-book (sempre attraverso le piattaforme di Amazon) negli Stati Uniti. Secondo lo studio legale, Amazon avrebbe fatto un accordo con loro per aumentare i prezzi dei loro e-book, condizionando in questo modo anche il resto del mercato.

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Prezzo e-book Amazon, la causa legale

La causa vorrebbe dimostrare – secondo quanto riferito dal Washington Post – che Amazon prevede costi di servizio sempre più importanti per gli editori che si stanno appoggiando sulla sua piattaforma. Diretta conseguenza di questi costi di servizio è un aumento (che potrebbe suonare come una sorta di “concessione” che Amazon fa a questi grandi editori) dei prezzi degli e-book. Ma la catena non si fermerebbe qui: secondo la tesi dell’accusa, infatti, i cinque grandi editori applicherebbero gli stessi prezzi anche ad altri rivenditori. Per questo motivo, nessuno potrebbe mettere sul mercato i libri a un costo ridotto rispetto a quello che si ritrova sulla piattaforma di Amazon.

Secondo lo studio legale Hagens Berman questo atteggiamento del colosso di Jeff Bezos andrebbe a comportare la violazione di una legge anti-trust. La copia del mandato di comparizione nei confronti di Amazon e di altri cinque editori, che risale al 2019 e che è stata firmata dall’ufficio del procuratore generale del Connecticut William Tong, è stata consultata dal progetto di inchiesta indipendente Tech Transparency Project ed è stata condivisa anche con il Wall Street Journal.

Al momento, Amazon e gli altri editori si rifiutano di commentare l’accaduto.

In realtà, la vicenda non è isolata e potrebbe trovare un precedente rispetto a quanto accaduto ad Apple in una lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2010 e conclusasi soltanto sei anni più tardi con una sentenza sfavorevole al colosso di Cupertino. Anche in quel caso il prezzo degli e-book era finito sotto la lente d’ingrandimento a causa di presunta concorrenza sleale, seguita ad accordi con gli editori. Proprio gli editori, all’epoca, decisero di fermarsi molto prima di andare in giudizio, mentre Apple – insistendo – decise di andare fino in Corte Suprema: ma fu comunque costretta a versare 400 milioni di dollari, come risarcimento per i consumatori.

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