Il virologo Pregliasco: «Natale senza nonni a tavola, non ripetiamo gli errori estivi»

In un'intervista rilasciata a 'La Stampa'

14/11/2020 di Federico Pallone

«Le chiusure stanno funzionando e le nuove zone rosse e arancioni proseguono nella direzione giusta. Ora bisogna investire per evitare altri guai a gennaio» È quanto ha detto Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Virologia alla Statale di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, in un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’. «Qualche risultato sta arrivando, ma purtroppo si è persa la capacità di tracciamento. Nella prima ondata i dati erano sottostimati di circa dieci volte, ora potrebbero essere il doppio perché si fanno i tamponi anche agli asintomatici». Secondo Pregliasco, la seconda ondata è «alla fine della crescita esponenziale, cioè all’appiattimento della curva. Le misure stanno funzionando e per questo ha senso continuare in Campania, in Toscana e ovunque necessario». Ma la curva piatta dove ci porterà? «A un Natale tranquillo. Le chiusure non abbatteranno i contagi, ma eviteranno il caos e tra un mese si potrà fare qualche giudiziosa riapertura». Alla domanda se a Natale i contagi saranno diminuiti, il virologo ha risposto così: «Sì, ma non dovremo ripetere gli errori estivi. Ogni contatto rimarrà a rischio». Si potrà fare il pranzo di Natale? «So che sarà dura, ma i nonni sarà meglio lasciarli a casa. Genitori e figli al massimo», è il monito di Pregliasco.

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Perché la Lombardia resta la regione più colpita? «È la dinamicità a punirla: molta popolazione, alta densità, tanti contatti lavorativi e personali. Anche in Lombardia però il contagio rallenta e, ora come nella prima fase, gli ospedali hanno retto grazie allo sforzo imponente di mezzi e personale. Non molte regioni ce l’avrebbero fatta». Ma quanto è grande il rischio di una terza ondata? «Esiste e bisogna prepararsi, anche se non è detto che si verifichi. La strategia del governo di chiusure lente e graduali potrebbe portare dei risultati di lungo periodo», ha concluso Pregliasco.

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/FABRIZIO PREGLIASCO]

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