No, non ci sarà nessun tentativo in extremis di Draghi di prolungare i suoi poteri speciali il 24 settembre

Il riferimento, frainteso dal popolo della rete, è semplicemente al Dpcm n.133 del 1° agosto 2022 sul golden power

12/09/2022 di Redazione

Non c’è nessun tentativo in atto per fare in modo che il presidente del Consiglio Mario Draghi prolunghi i suoi poteri speciali come inquilino di Palazzo Chigi. O meglio, non c’è nessun tentativo contrario a quanto stabilito e previsto dalle leggi in vigore di dare seguito alla sua attività. Il 24 settembre, nonostante quello che si vocifera in rete, sarà un giorno come un altro per la Repubblica italiana. Con l’unica differenza, rispetto al solito, sul fatto che sarà giorno di vigilia elettorale. Eppure, qualcuno ha voluto lanciare un allarme ingiustificato, prontamente analizzato dai fact-checkers di Facta News, che svolgono questo lavoro di analisi e verifica anche per i contenuti pubblicati su Facebook.

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Poteri speciali il 24 settembre: non c’è nessuna anomalia rispetto al solito

Il post che sta circolando – di cui sono stati fatti diversi screenshot, riproposti a più riprese su diverse piattaforme – recita: «La Gazzetta Ufficiale annuncia che il 24 settembre entrerà in vigore il decreto che conferisce poteri speciali al presidente del consiglio. Probabilmente è una coincidenza ma faccio notare che è un giorno prima delle elezioni».

In realtà, il riferimento è al Dpcm n.133 del 1° agosto 2022: si tratta dell’ultima modifica delle normative relative al golden power, ovvero tutti quei poteri – che possono essere afferenti al presidente del Consiglio e al consiglio dei ministri – in merito a imprese e attività ritenute strategiche per la tenuta economica e sociale di uno Stato. In particolare, nell’ultimo periodo, si è deciso di allargare il ruolo del governo in merito alle imprese soggette a golden power. Si tratta semplicemente di una coincidenza il riferimento al 24 settembre: se il timore implicito di chi sta diffondendo questa notizia è che l’estensione dei poteri (ripetiamo: ampiamente prevista da un dpcm di agosto che va ad aggiornare una disciplina ormai in uso dal 2012) del presidente del Consiglio possa essere propedeutica a sminuire in qualche modo il ruolo delle elezioni del giorno dopo, questo timore è totalmente ingiustificato.

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