Storia di come il centrodestra sogna la nuova Rai (in caso di vittoria alle elezioni)

Si parla di un ritorno di Massimo Giletti e Maria Giovanna Maglie (con due trasmissioni), oltre alla "promozione" di Sangiuliano al Tg1

23/08/2022 di Redazione

È successo in passato e sicuramente accadrà di nuovo. A ogni elezioni, cambiando la maggioranza parlamentare a sostegno di un governo, si assiste da anni a un riassesto interno alla televisione pubblica. Non solo per quel che riguarda i vertici, ma anche per gli attori protagonisti tra le stanze delle direzioni dei vari telegiornali e delle numerose trasmissioni di approfondimento (soprattutto quelle legate alla politica) in onda sui vari canali. E così, con la tornata elettorale alle porte (si vota domenica 25 settembre), le “ambizioni” dei partiti sulla Rai si fanno sempre più evidenti e nei piani del centrodestra ci sono alcuni grandi nomi a simboleggiare il classico cavallo di ritorno.

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I sondaggi mostrano in modo quasi inequivocabile la vittoria della coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (l’ordine è basato sulle ultime rilevazioni) al voto. Sembra dunque, che il prossimo governo sarà nelle mani del centrodestra. Maggioranza che, dunque, oltre ad avere un peso specifico alla Camera e al Senato ha delle mire anche sulla televisione pubblica. E le pressioni saranno tutte sulle spalle dell’amministratore delegato Carlo Fuortes, nominato nel luglio dello scorso anno ai vertici dell’azienda pubblica dal Presidente del Consiglio (ora dimissionario) Mario Draghi. E iniziano a circolare anche i nomi per una Rai centrodestra di rottura rispetto al recente passato.

Rai centrodestra, da Giletti a Maglie fino a Sangiuliano

Si tratta, al momento, di indiscrezioni riportata da La Repubblica. E proprio sulle pagine del quotidiano, trapelano due nomi di spicco: Massimo Giletti e Maria Teresa Maglie. Fratelli d’Italia vedrebbe di buon occhio il ritorno in Rai del conduttore de “Non è L’Arena”, mentre la Lega potrebbe restituire alla giornalista veneziana quella striscia quotidiana sulla televisione pubblica saltata ai tempi del primo governo Conte (soprattutto dopo che Salvini non è riuscito a inserire il suo nome nelle liste del Carroccio per un posto nel prossimo Parlamento). Ma l’eventuale approdo di vecchie-nuove risorse all’interno dei palinsesti delle reti di viale Mazzini è solo la punta dell’iceberg.

I direttori dei Tg

Nonostante le voci delle ultime settimane, l’attuale direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano – già nel mirino delle polemiche per la sua partecipazione al congresso di Fratelli d’Italia a Milano andato in scena lo scorso 30 aprile – non è stato inserito nelle liste elettorali del partito di Giorgia Meloni. Insomma, non sarà candidato. Ma per lui, nell’idea di una Rai centrodestra, si potrebbero aprire le porte di una promozione: non più alla guida del Tg2, ma a quella del telegiornale della rete ammiraglia (il Tg1). Con buona pace dell’attuale direttrice Monica Maggioni, che potrebbe avere la titolarità di un programma di spicco nell’approfondimento giornalistico. Mentre dovrebbe restare saldo nella sua posizione Paolo Petrecca, direttore di RaiNews24. Per quel che riguarda le altre trasmissioni, spiega Lorenzo De Cicco su La Repubblica, Bianca Berlinguer dovrebbe rimanere su Rai3 alla conduzione del suo “CartaBianca”, mentre rischia grosso Marco Damilano, appena ingaggiato dalla Rai e che a settembre dovrebbe fare il suo esordio sul terzo canale con la sua striscia quotidiana “Il Cavallo e la Torre”.

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