La Commissione UE ha messo nel mirino del DSA Pornhub e altri siti per adulti

Anche Pornhub - insieme ad altre due piattaforme di contenuti per adulti - è stato chiamato a rispettare il DSA

21/12/2023 di Ilaria Roncone

La decisione è stata comunicata il 20 dicembre. Nel mirino, oltre Pornhub, sono finiti Stripchat e XVideos (altri siti per adulti). Si tratta della seconda serie di piattaforme online molto grandi ai sensi della legge sui servizi digitali, il DSA. A comunicarlo su Twitter è stato anche Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi della commissione von der Leyen: «Oggi – ha proclamato sul social – designiamo altre 3 piattaforme online molto grandi. Pornhub, Stripchat e XVideos raggiungono le soglie di utenti per rientrare in obblighi più severi #DSA . Creare un ambiente online più sicuro per i nostri figli è una priorità di applicazione dei DSA».


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Perché Pornhub deve rispettare il DSA

Considerato che Pornhub afferma di fare 33 milioni di utenti medi mensili in Ue, il dato è stato contestato da un’indagine della Commissione europea e il risultato è che – stando a quanto sostiene l’Ue – «i tre servizi (compreso Pornhub n.d.R.) soddisfano la soglia di 45 milioni di utenti medi mensili nell’UE». Questa seconda designazione segue quella già avvenuta il 25 aprile scorso e che ha interessato diciannove piattaforme online e motori di ricerca molto grandi.

Cosa succede adesso?

Piattaforme e motori di ricerca che sono stati inseriti in lista dall’Ue dovranno, entro il 17 febbraio 2024, conformarsi agli obblighi stabiliti che riguardano più frangenti. Tra gli obblighi imposti, vediamo quelli che possono riguardare Pornhub. Sicuramente quello di «informare tempestivamente le autorità preposte all’applicazione della legge se vengono a conoscenza di informazioni che fanno sorgere il sospetto che sia stato commesso, si stia commettendo o possa essere commesso un reato che metta a repentaglio la vita o la sicurezza di una persona, anche nel caso di abusi sessuali su minori». Questo è un po’ il fulcro di qualsiasi piattaforma che trasmette contenuti pornografici di cui, a questo punto, diviene pienamente responsabile quando hanno a che vedere con illeciti relativi a minori e non solo.

Anche la questione delle interfacce «non progettate in modo da ingannare o manipolare gli utenti» e quella della pubblicità «etichettata chiaramente sulle interfacce». Stesso discorso per la privacy degli utenti e per i loro dati, che devono essere rispettati e non utilizzati per profilare gli utenti allo scopo di fare adv targetizzati. Anche la moderazione dei contenuti dovrà essere fatta meglio, come accennavamo, e questo vuol dire «analizzare i loro rischi sistemici specifici per quanto riguarda la diffusione di contenuti illegali e di contenuti che minacciano i diritti fondamentali. Le relazioni di valutazione dei rischi dovranno essere fornite alla Commissione quattro mesi dopo la notifica della designazione formale e rese pubbliche al massimo un anno dopo»; «mettere in atto misure di mitigazione per affrontare i rischi legati alla diffusione di contenuti illegali online, come il materiale pedopornografico, e di contenuti che minacciano i diritti fondamentali, come il diritto alla dignità umana e alla vita privata in caso di condivisione non consensuale di materiale intimo online o di deepfake pornography»; «rafforzare i loro processi interni, le risorse, i test, la documentazione e la supervisione di tutte le loro attività legate all’individuazione di rischi sistemici».

Per quanto riguarda specificatamente la protezione dei minori, Pornhub e gli altri siti di contenuti per adulti saranno chiamati a «progettare i loro servizi, comprese le interfacce, i sistemi di raccomandazione e i termini e le condizioni, per affrontare e prevenire i rischi per il benessere dei minori. Misure di mitigazione per proteggere i diritti del bambino e impedire ai minori di accedere a contenuti pornografici online, anche con strumenti di verifica dell’età».

Che tutto ciò sia garantito e rispettato dovrà essere verificato esternamente e in maniera indipendente, con i servizi della Commissione che «controlleranno attentamente il rispetto degli obblighi delle DSA da parte di queste piattaforme, in particolare per quanto riguarda le misure di protezione dei minori dai contenuti dannosi e la diffusione di contenuti illegali».

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