Perché, dopo mesi di ascesa, la popolarità di Conte è in calo

I dati arrivano da uno studio commissionato a un istituto di ricerca italiano da investitori internazionali

20/10/2020 di Ilaria Roncone

La figura di Giuseppe Conte, che da inizio emergenza ha collezionato sempre più consensi e ammirazione presso i cittadini, per la prima volta da inizio pandemia perde colpi. I dubbi dei cittadini emergono tutti insieme, ora che il premier è in un momento molto delicato nella gestione della situazione Covid e che sta prendendo una serie di decisioncontei che faranno la differenza. La cosiddetta seconda ondata ormai è qui e Conte si trova alle strette tra opinione pubblica, alleati di governo e opposizione.

LEGGI ANCHE >>> La strategia di Conte: chiedere a Fedez le stories per far indossare le mascherine agli italiani

Popolarità Conte: «Non sembra convincere più i cittadini»

Secondo il report che accompagna lo studio in questione la narrazione di Giuseppe Conte «non sembra convincere più i cittadini, che nel quotidiano affrontano una realtà diversa da quella che viene loro rappresentata». Questo calo di consensi si evincerebbe anche dai numeri del sondaggio riservato citato dal Corriere della Sera: per il presidente del consiglio ci sarebbe stato un calo nell’indice di fiducia mai visto prima da quando guida il governo giallo-rosso: -3,8% rispetto a dieci giorni fa arrivando a toccare il minimo storico del 40% dei consensi. Anche il governo, nel suo insieme, è sceso al 32,5%.

La paura dell’opinione pubblica di essere «abbandonata a se stessa»

All’enorme crescita nei dati Covid che segnalano l’insufficiente preparazione dell’esecutivo all’arrivo della seconda ondata si aggiunge anche la tensione del governo con le amministrazioni locali e al suo stesso interno: si parla dell’impressione di una «deresponsabilizzazione» del governo che va a innescare «un senso di disorientamento collettivo». Si pagano le conseguenze della gestione delle famose quattro T (tamponi, tracciamenti, terapie intensive e trasporto pubblico) ma anche il «fuoco amico» durante il discorso per il nuovo da Conte e Renzi e Zingaretti. Un affondo che – se con i nomi e cognomi era avvenuto ai danni del centro-destra – l’altroieri ha avuto come bersaglio gli alleati di governo.

Share this article