Quelli che «i bambini non siano strumentalizzati per scopi politici»
16/09/2019 di Enzo Boldi
Li ricordiamo gli insulti e le allusioni dal Papeete Beach contro il giornalista de La Repubblica che aveva immortalato (ovviamente oscurandone il volto) il figlio dell’allora ministro dell’interno mentre si faceva un giro sulla moto d’acqua della polizia. Atteggiamento intimidatorio con accuse vergognose concluse con un «non si strumentalizzano i bambini per fare politica». Ed ecco che nella due giorni di Pontida lo stesso Matteo Salvini è riuscito a smentire sé stesso un due occasioni: prima la fotografia con sua figlia che indossava la maglia ‘Miss Papeete’; poi con l’esibizione (quasi fosse un trofeo) della piccola Greta, una delle bambine vittime delle vergognose sottrazioni di minori e affidamenti illeciti nel comune di Bibbiano e nel resto della Val d’Enza.
Ed ecco che la strumentalizzazione politica dei minori – che non sanno neanche perché si trovano lì, gettati sul palco ed esibiti per fomentare la piazza grondante rabbia – diventa, come da solita coerenza politica (di tutti i colori), a targhe alterne. I bambini diventano strumento per la propaganda politica e la caccia ai voti. E Pontida 2019 non è stata da meno. La piccola Greta è stata fatta salire sul palco, esposta come fosse un qualcosa da mostrare alla piazza.
Greta di Bibbiano sul palco leghista
Lei che ha già sofferto per quell’atteggiamento infame da parte di persone senza morale che l’hanno sottratta dai genitori. E dopo il danno, la beffa di esser lì senza sapere né capire il perché. Il tutto per un mero gioco politico di chi fa politica dal 1993 e non ha mai agito politicamente affinché episodi come quelli della famosa Bibbiano non accadessero in un Paese civile.
Pontida e la nuova strumentalizzazione di Salvini
Ma ora tutto fa brodo: Greta esposta a Pontida come un oggetto tra le braccia di un leader politico che, proprio per la sua posizione (era ministro dell’Interno fino a due settimane fa) doveva farci sapere cosa è accaduto a Bibbiano e negli altri Comuni della Val d’Enza. Perché gli slogan «Parlateci di Bibbiano» possono valere per la piazza che è legittimata a non avere informazioni ben documentate, ma non da un rappresentante delle istituzioni che sta seduto sulle poltrone istituzionali dal 1993. Eppure nessuno ne parla, anche chi ha preso la poltrona del Viminale per 14 mesi e non ci ha fatto sapere nulla di cosa sia successo a quei bambini. Il tutto è stato rinchiuso dietro slogan politici. Come sempre.
(foto di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI)