Il polline costa al Giappone circa 2 milioni di dollari all’anno

04/05/2018 di Redazione

Le nostre città sono invase dal polline. Se si fa eccezione per queste due ultime giornate di pioggia, nelle scorse ore si è abbattuto sulle nostre vite quella ciclica piaga che tanto fa star male le persone che soffrono di allergia. Per avere un’idea di come il polline possa influenzare anche la vita economica di un Paese, ci ha pensato il Giappone a elaborare uno studio ad hoc. Il risultato è sorprendente: a causa del polline, l’economia dello Stato perde 800 milioni di yen (circa 2 milioni di dollari) ogni anno.

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Polline in Giappone, quali sono gli effetti sull’economia

Gli effetti del polline si sono fatti sentire in modo particolare in questo 2018. Toshihiro Nagahama, capo dell’istituto di economia giapponese che ha condotto l’indagine, ha affermato che le perdite dovute alle allergie primaverili sono dovute al maggior numero di giorni di malattia che gli operai e i lavoratori in genere richiedono in preda alle loro allergie, alla diminuzione della produttività da parte delle persone su cui il polline ha effetti più gravi, passando per un crollo del numero dei cittadini che escono di casa, con conseguente diminuzione dei consumi.

In questo 2018, circa la metà della popolazione di Tokyo soffre a causa del raffreddore da fieno, mentre i pollini sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno. Se si pensa che nel 2008, la popolazione colpita da allergia ammontava a meno di un terzo del totale, si può ben comprendere la portata devastante del fenomeno.

Le contromisure al polline in Giappone

Il tutto nonostante le misure cautelative che le amministrazioni locali stanno cercando di prendere: i pollini sono aumentati a causa della riforestazione del Giappone, ma ogni anno si cerca di intervenire sostituendo gli alberi che producono un numero maggiore di polline con quelli a impatto più basso. Ma, al momento, questa strategia non sta portando i frutti sperati. Gli unici a esultare sono i titolari delle farmacie: le vendite di medicine e mascherine protettive sono ai massimi annui. Magra consolazione per gli economisti giapponesi.

Photo: Karl-Josef Hildenbrand/dpa

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