Piergiorgio Odifreddi il “negazionista” fa esplodere la rabbia su Twitter
16/10/2013 di Redazione
Il paladino dell’ateismo Piergiorgio Odifreddi oggi è inciampato in una brutta polemica sulle camere a gas, a causa della risposta in un commento sul suo blog. Su Twitter, notoriamente sensibile alle tematiche, tanto è bastato per far scoppiare un putiferio.
IL FURBETTO – Tutto è cominciato con i commenti a margine di un post di Odifreddi sul suo blog, ospitato sulle pagine di Repubblica.it di hommequirit, impegnato a sostenere la non-esistenza delle camere a gas d’hitleriana memoria: «Sì, la mia posizione colta e documentata è esattamente che le camere a gas non possono essere esistite per motivi tecnici e logici oltre che storici». Nel seguito del discorso ingaggiato con altri commentatori lo stesso precisa poi: «Ma no. Hanno costruito campi di concentramento a fini di emigrazione forzata e produzione schiavistica di materiale bellico, deportando persone innocenti. Atto criminale in assoluto. Non basta? Non è abbastanza choccante? Per me sì. O hai bisogno delle camere a gas altrimenti il tuo senso dell’orrore non giunge al climax?».
IL DETTAGLIO OMESSO – Basterebbe, ma il fatto è che è nei fatti che i tedeschi non impiegarono i deportati solo come schiavi ed è nei fatti che ne tornarono pochissimi, nonostante i campi di concentramento non siano mai stati coinvolti in battaglie. E al di là delle numerose testimonianze, è abbastanza chiaro che le intere famiglie che risultano negli elenchi dei trucidati non erano là per lavorare come schiave e che i bambini degli ebrei e dei rom che morirono nei campi non erano lì per lavorare e nemmeno perché parte di un processo di “emigrazione forzata” verso la culla del reich.
NIENTE STERMINIO – Nella ricostruzione di hommequirit non si nega “semplicemente” che lo strumento della loro uccisione siano state le camere a gas, si rimuove proprio la politica dello sterminio degli inferiori teorizzata e praticata dai nazisti, che nei campi ne fecero anche cavie per esperimenti medici ed esperimenti di sostanze utili alla guerra chimica e batteriologica che sono documentatissimi, con pignoleria teutonica. L’obiezione più sensata ad affermazioni del genere è arrivata subito da ben900, che ha capito benissimo dove s’intendesse andare a parare:
«Ho capito … non vi era alcun piano di sterminio con gasazione: non c’era gasazione e in effetti nemmeno sterminio … ma solo un piano di schiavizzazione finchè non fossero morti tutti … e quando ce ne convinceremo ci direte che era solo un piano per contrastare la disoccupazione in regime di long term assignment»
Non così Odifreddi, che invece:
«caro hommequirit,
…non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.»
Odifreddi non ha colto evidentemente bene il senso che ad altri appare palese e di seguito lo ha anche confermato nel commento subito successivo:
«hommequirit ha cercato di spiegare che la sua posizione è analoga a proposito delle camere a gas. se anche esse non fossero esistite, questo non gli avrebbe fatto credere che i nazisti erano brave persone, e che non meritavano di essere combattuti e sconfitti. dunque, il suo antinazismo non ne sarebbe scalfito. ma lui non vede perché dovrebbe accettare l’esistenza delle camere a gas senza prove, solo perché a tutti noi dà sui nervi anche solo immaginare la possibilità che esse siano un’invenzione».
IGNORANZA E DUBBI – Secondo Odifreddi, al minimo par di capire che non ci siano prove dell’esistenza delle camere a gas, almeno prove di cui lui abbia conoscenza, anche se ammette di non aver indagato e di essersi limitato ad uniformarsi alla “opinione comune”, che però in questo caso tanto opinione non è, a meno di non imputare la sparizione dei deportati a qualche malattia particolarmente virulenta, i numeri dei deportati sono enormi, i sopravvissuti pochissimi e non è affatto un’opinione che la “soluzione finale” sia consistita nel portarli nei campi di concentramento dove farli fuori con comodo.
ODIFREDDI NEI GUAI – Affermazioni che ovviamente hanno subito fatto scandalo e procurato a Odifreddi accuse di antisemitsmo, negazionismo e persino di pirlaggine, un vasto campionario che si sta trasformando in una piena di riprovazione che lo sommerge. Un infortunio sgradevole e sicuramente pesante e ora molti invocano spiegazioni, discussioni e persino l’intervento dell’editore per cacciarlo. I giorni a venire non saranno piacevoli per Odifreddi.