Piano Banda Ultra Larga: quali sono gli obiettivi e quanti soldi verranno investiti

Quali sono gli obiettivi e le aree di intervento del piano Banda Ultra Larga così come è stato aggiornato dall'attuale governo?

23/08/2023 di Ilaria Roncone

Il governo Meloni ha pubblicato un nuovo piano Banda Ultra Larga in Italia con un orizzonte temporale che – ancora una volta – viene spostato in avanti: ora si parla del 2026. In questo documento si rende conto della strategia che il governo vuole mettere in atto tra il 2023 e il 2026 – appunto – tra obiettivi e intenzioni nell’ambito telco.

Vediamo, in breve, cosa prevede il piano: si parla di portare la connettività a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026, di favorire lo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazioni fisse e mobili, di completare il piano di copertura delle aree bianche e il Piano Voucher per fornire misure di sostegno alla domanda di connettività. Sono previste, in totale, sette diverse linee di intervento che si articolano in maniera diversificata, in parte puntano sulla popolazione e in parte su settori specifici come la scuola, per esempio.

Piano Banda Ultra Larga in Italia, le aree di intervento

Con il termine del piano portato ancora un po’ più in là, è importante far notare che – ad ora – non c’è nessun cronoprogramma che spieghi bene quando avverranno i vari passaggi. Passiamo alle aree di interventi così come sono presentate nel documento:

  • Piano “Italia a 1 giga”: con questo si punta a garantire almeno 1 Gbps di connettività in download e almeno 200 Mbit/s in upload per le unità familiari così come delineato nel PNRR, tra gli obiettivi al 2030;
  • Piano “Italia 5G”: si tratta del piano di intervento pubblico per incentivare la realizzazione di infrastrutture di rete mobile per lo sviluppo e la diffusione del 5G;
  • Piano “Scuole connesse”: si punta a fornire accesso a internet a tutte le sedi scolastiche sul territorio nazionale con velocità simmetriche di almeno 1Gbps;
  • Piano “Sanità connessa”: l’obiettivo è di garantire connettività a una velocità simmetrica di almeno 1 Gbps e fino a 10 Gbps per le strutture sanitarie in tutto il territorio;
  • Piano “Isole minori”: lo scopo è arrivare a fornire una connettività a tutte quelle isole minori che, ad oggi, sono prove di collegamento in fibra ottica con l’area continentale. Le isole in questione: Capraia, Favignana, Lipari, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Asinara, Isole Tremiti, Isole Pelagie, isole Sulcitanee.
  • Completamento del piano “Aree bianche”: tramite lavori di cablaggio della rete in fibra ottica si punta a portare Internet veloce nelle cosiddette aree bianche, ovvero le zone di Paese che soffrono il digital divide a livello di connessioni fisse, che hanno prestazioni inadeguate;
  • Piano “Voucher a sostegno alla domanda”: si tratta di una strategia di incentivi per la domanda che prevede 1.146 milioni di euro per permettere a famiglie e imprese di avere un contributo per acquistare servizi di connettività. Il piano ha già previsto due fasi, una prima per le famiglie con ISEE inferiore a 20 mila euro (500 euro di voucher più un tablet o un computer) e una seconda per micro, piccole e medie imprese.

Quanti soldi verranno stanziati?

Il PNRR assegna alla transizione digitale il 27% della cifra. Di questi, 6,7 miliardi di euro devono essere investiti nella Strategia per la Banda Ultra Larga così come è stato stabilito dal governo del 2015.

Gli investimenti

Il PNRR destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro per i progetti che costituiscono la presente Strategia per la Banda Ultra Larga, che si pone in continuità con la Strategia varata dal Governo nel 2015. In particolar modo, scendendo nel dettaglio, per “Italia a 1 Giga” sono previsti 3,8 miliardi di euro; lo stanziamento per “Piano Italia 5G”, invece, ammonta a 2,02 miliardi di euro; per le scuole e il piano di digitalizzazione dell’istruzione – ancora – sono previsti investimenti per 261 milioni di euro (che comprendono, oltre alla copertura di internet veloce, anche la fornitura di servizi di gestione e manutenzione delle strutture scolastiche).

Share this article