Salvini: «I telegiornali? Sono come Peppa Pig»

16/05/2019 di Enzo Boldi

Facebook ha chiuso 23 pagine vicine a Lega e Movimento 5 Stelle perché diffondevano bufale e fake news con il solo intento di scatenare l’odio e portare voti ai due partiti ora al governo. Per distogliere l’attenzione da tutto ciò, Matteo Salvini da giorni sta attaccando la stampa e la televisione, con particolare riferimento ai telegiornali. Ha prima attaccato Tg1, Tg5 e il Tg di La7 (provocando anche la reazione di Enrico Mentana), per poi andare a sparare nel mucchio paragonando l’informazione televisiva al cartone animato per bambini Peppa Pig.

«Ultimamente io faccio esercizi spirituali quando mi alzo la mattina – ha dichiarato Matteo Salvini nell’ennesimo comizio elettorale a Campobasso in vista delle prossime elezioni Europee in programma domenica 26 maggio -. Mi impongo di non leggere i giornali, non guardare i telegiornali. La tv la guardo quando sono con mia figlia e guardo Peppa Pig. Se guardi un telegiornale, guardi Peppa Pig. Ti parlano di un mondo che non è la vita reale».

Salvini sposta l’attenzione insultando i telegiornali

«Ti parlano di un mondo che non è la vita reale», sostiene il leader della Lega. Lo stesso discorso si potrebbe fare andando a visitare le sue pagine social. L’ultima bufala condivisa è quella della procedura di infrazione della Commissione Europea contro l’Italia per le «poche case ai rom», fake news caldeggiata anche da Giorgia Meloni. Ma la storia social di Matteo Salvini ne ha regalate molte altre, come la protesta degli immigrati per la pay-tv e il Wi-Fi, quella dell’Imam che invitava a picchiare le donne, quella del cane Pocho minacciato dalla camorra, o quella di Laura Boldrini che lancia il partito Sifilide.

Meno maiali alla Peppa Pig e meno bufale. Grazie

La lista è lunghissima, più del contratto di governo siglato con il Movimento 5 Stelle. E, forse, se ne sarebbe accorto anche lui – o chi per lui (vedi il suo spin doctor) – se avesse passato più tempo, in qualità prime di politico e poi di ministro (in rappresentanza del popolo) a informarsi e pensare meno ai maiali (Peppa Pig) e più alle bufale comparse sulle sue bacheche social. Ma è tutta una strategia: sparare nel mucchio dicendo alla gente quel che vuole sentirsi dire. La verità fa male, le bufale fanno voti.

 

(foto di copertina: ANSA / LUIGI MISTRULLI + ANSA/ TWITTER)

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