La controproposta del Partito Democratico: una legge elettorale proporzionale

La crisi di governo in equilibrio instabile su una punta di spillo, che ha il nome di “taglio del numero dei parlamentari”. È quello il terreno di scontro su cui si dovranno affrontare i pretendenti alle poltrone del governo. E se Salvini ha chiaramente detto che la Lega «voterà a favore anche nei giorni più neri», il Partito Democratico è più restio, e prova a cambiare le carte in tavola proponendo una legge elettorale proporzionale.

La controproposta del Partito Democratico: una legge elettorale proporzionale

In questa partita di poker si susseguono continue mosse di bluff e rilancio, cercando di mantenere il viso imperscrutabile. Dopo i primi segnali di apertura tra M5S e Pd, le indiscrezioni di stampa hanno rischiato di mettere tutto in crisi, tanto che Luigi Di Maio ha fatto la sua mossa con decisione, portando il terreno di scontro sulla riduzione del numero dei parlamentari. Un terreno dove il Pd aveva accuratamente evitato di mettere piede, ed ecco allora il rilancio: in cambio sarebbe stata chiesta una legge elettorale proporzionale. Al movimento 5 stelle poteva andare molto peggio: il sistema elettorale dovrà essere cambiato per forza di cose dopo la riforma del taglio, e in questo modo potrebbe esserci il bonus di aggirare il rischio che Matteo Salvini possa stravincere seggi uninominali alleandosi insieme al centrodestra.

(Credits immagine di copertina:ANSA/ETTORE FERRARI)

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