Non solo si utilizza Photoshop o Paint per fare politica (ma lo si usa anche male)

Il consigliere M5S Paolo Ferrara ha "pulito" un tombino con un programma di post-produzione fotografica

29/03/2021 di Gianmichele Laino

Già è terribile utilizzare Photoshop (o altri programmi di post produzione fotografica) per alterare la realtà. Figuriamoci quando a farlo è un politico delle istituzioni. Per giunta, in maniera goffa e assolutamente inappropriata per i livelli tecnici che sono stati raggiunti nel 2021. Quella di Paolo Ferrara, consigliere comunale del M5S a Roma, è poco più di una sbianchettatura: ha utilizzato una funzione “pennello nero” per “aprire” le feritoie di un tombino, chiuse da una passata di asfalto fresco.

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Paolo Ferrara e il suo Photoshop

Già, lo ripetiamo perché bisogna rileggere almeno un paio di volte prima di rendersi conto che è tutto drammaticamente vero. L’amministrazione comunale ha eseguito dei lavori in zona Alessandrino che prevedevano la messa a terra di ampi tratti di asfalto. Evidentemente, non curandosi dei tombini, ha ricoperto anche quelli (con le conseguenze che possiamo immaginare quando sulla Capitale si abbatterà il prossimo temporale). Alcuni utenti lo hanno prontamente segnalato e, in tutta risposta, Paolo Ferrara ha proposto una foto ritoccata per “smentire” le critiche.

Paolo Ferrara

Nell’immagine si vedono le feritoie aperte. Ma soltanto uno sguardo completamente a digiuno di tecnologia poteva passare sopra al fatto che quelle stesse feritoie erano state realizzate con un pennello: imprecise, grottesche, surreali. Ovviamente, dopo poco tempo, l’account Twitter di Paolo Ferrara è stato invaso dalle proteste dei cittadini, che non hanno risparmiato l’ironia. Per questo motivo, il consigliere pentastellato è stato costretto a rimuovere il tweet e a difendersi così: «La foto non l’ho modificata io, l’ho trovata. Volevo solo essere ironico ma sono stato frainteso». Photoshoppata a sua insaputa, dunque.

La comunicazione politica via social network è stata un vero e proprio mantra del Movimento 5 Stelle. Tuttavia, scivoloni come questo dimostrano che, in alcuni casi, siamo al limite del dilettantismo. Senza addentrarci in particolari giudizi di carattere etico.

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