Il padre di Noemi: «Noi Napoli non la lasciamo, sono i camorristi a doversene andare»
15/05/2019 di Gaia Mellone
Ha deciso di parlare con il Corriere della Sera Fabio, il padre della piccola Noemi, la bambina di 4 anni ferita nella sparatoria avvenuta vicino Piazza Nazionale lo scorso 3 maggio. Al giornale racconta delle notti in ospedale, della paura di dover raccontare alla figlia cosa le è successo, dell’affetto sentito dallo Stato e dalla città, ma sopratutto lancia un messaggio di legalità alla città: «Noi non ce ne andiamo, sono i camorristi a doversene andare da questa città bellissima».
Il padre di Noemi: «Con noi lo Stato ci ha messo la faccia»
La paura ancora c’è, e tanta. Noemi si è svegliata, e le sue condizioni sono costantemente monitorate dallo staff medico. Il padre però dice che «sarà difficile riuscire a fare di nuovo una passeggiata in strada senza aver paura e senza pensare a quel giorno terribile». Le sue parole, mediate dal legale, Fabio le affida al Corriere della Sera. Una cosa è però certa: «Però noi Napoli non la lasciamo. Sono i camorristi che devono andarsene da questa città bellissima, non le persone per bene». Noemi, a suo discapito, è diventata un simbolo per la città: il ferimento di una bambina innocente, la cui colpa è stata solo trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, ha scosso le coscienze di tutti i napoletani, che hanno manifestato il loro affetto e sostegno fuori dall’Ospedale. Non solo a loro va il ringraziamento di Fabio, ma anche alle istituzioni: «Con noi lo Stato ci ha messo la faccia – dice – ha dimostrato il suo lato umano». Istituzioni e napoletani devono quindi lavorare insieme per impedire che la città «diventi ostaggio di chi vuole trasformarla in un territorio di guerra, di chi va a sparare all’impazzata, senza preoccuparsi di fare anche una strage, come poteva succedere quel giorno in cui è stata colpita la nostra bambina».
«Quell’uomo non ha ferito solo Noemi: ha ferito anche lo Stato»
Parla di legalità il padre di Noemi, e lo difende come valore assoluto. Condanna pubblicamente chi ha commesso questo gesto di efferata violenza, e che ferendo Noemi ha creato uno spartiacque. «Lei rappresenterà i valori della vita civile e della legalità, come è sempre stato nella nostra famiglia» dice il padre Fabio, puntando il dito contro l’uomo che ha premuto il grilletto che «non ha ferito soltanto Noemi: ha ferito lo Stato. Quando si fa violenza ai bambini è come se si colpisse l’intero Paese». «Noi ci auguriamo che chi quel giorno ha sparato sia condannato dalla giustizia al massimo della pena. Poi, se ha una coscienza, si interroghi sul male gratuito che ha fatto» aggiunge Fabio, facendosi anche un altro augurio: che Noemi possa incontrare Mattarella e il Papa, e anche Alessandro Siani che ha parlato di lei.
(Credits immagine di copertina: ANSA/CESARE ABBATE)