E dopo tutto il polverone, Orsini tornerà a Cartabianca. Ma gratis
Nella scorsa settimana, il contratto del docente della Luiss era stato bloccato dai vertici di Viale Mazzini
28/03/2022 di Redazione
La situazione che domani, martedì 29 marzo, si verrà a creare sarà tra le più paradossali della storia del talk show televisivo italiano, in onda sul servizio pubblico. Infatti, in base a quanto rivelato – ci sono diverse indiscrezioni che sono state riportate prima dal portale specializzato Tv Blog e che sono state confermate anche da altri quotidiani vicini a viale Mazzini -, il professor Alessandro Orsini tornerà a Cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer. Nella scorsa settimana, era entrato nel novero dei collaboratori e dei commentatori esterni, stipulando un contratto per un gettone di presenza per sei puntate. Esattamente come fatto per altri opinionisti. Tuttavia, la Rai aveva bloccato tutto e aveva annullato il contratto con il docente della Luiss.
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Orsini tornerà a Cartabianca, a titolo gratuito
In realtà, Orsini non ne aveva mai fatto una questione economica, affermando di essere disponibile ad andare a Cartabianca anche a titolo gratuito. Inoltre, nella scorsa settimana, Bianca Berlinguer – apprendendo l’intenzione della Rai di non voler proseguire con il contratto con l’opinionista – si era detta preoccupata per i limiti imposti al suo ruolo di autrice e responsabile del contenitore di approfondimento del terzo canale.
Ora, se i rumors dovessero essere confermati, si dovrà ragionare sull’iter che ha portato a questa decisione. Il problema, dunque, era di natura strettamente economico o riguardava, invece, la presenza tout court del docente della Luiss in un programma della Rai? Il fatto di ospitare Orsini a Cartabianca a titolo gratuito farebbe propendere per la prima ipotesi.
Del resto la soluzione potrebbe rappresentare il tentativo di fare una sintesi tra alcune posizioni – anche politiche – che sono emerse in settimana. Le parole del professor Alessandro Orsini a Cartabianca sono state oggetto di critiche da parte di parlamentari, giornalisti ed esperti: il docente della Luiss è accusato di avere una posizione – per spiegarla in termini molto semplici e anche banalizzando un po’ – diversa rispetto al resto dell’opinione pubblica sul ruolo dell’Ucraina di Volodimir Zelensky in questa fase storica. In molti, nonostante lui stesso lo abbia pubblicamente smentito, lo hanno accusato – anche qui banalizzando e semplificando – di essere filo-Putin. Tuttavia, c’è chi ha affermato – anche tra i suoi critici – che la differenza della sua posizione rispetto all’opinione pubblica non giustifica il fatto di non poter partecipare a un dibattito pubblico. Il problema, sollevato in Rai, è stato: può farlo con denaro “dei contribuenti”? La partecipazione gratuita, dunque, andrebbe in questa direzione: nessuna “censura”, ma le sue opinioni non toccheranno i bilanci di viale Mazzini.