Cosa sa (e non sa) fare Google Bard: opinioni e critiche di chi lo ha provato

Molti di quelli che hanno provato Google Bard - attualmente disponibile in Usa e UK - hanno condiviso la loro esperienza. Cosa è emerso?

24/03/2023 di Ilaria Roncone

Bard, il nuovo chatbot basato sull’intelligenza artificiale, è stato rilasciato da Google. Quali sono le opinioni su Google Bard? Abbiamo fatto un giro in rete, tra social e articoli dedicati, per capire che cosa ha constatato chi ha potuto testarlo. In Italia, attualmente, il prodotto non è ancora stato rilasciato (andando sulla home di Google Bard compare l’avviso “Bard isn’t currently supported in your country. Stay tuned!”, tradotto: “Bard attualmente non funziona nel tuo paese. Resta sintonizzato!”).

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Dove è attivo Google Bard e come si partecipa allo sviluppo

A darne notizia è stato Sundar Pichai, ad di Google, che ha presentato Bard come un esperimento di Google che – per ora – ha preso il via nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Per il rilascio negli altri paesi non sono disponibili notizie certe. Sundai non ha mancato di sottolineare che si tratta di una versione Beta immessa sul mercato per essere affinata e migliorata anche grazie alla collaborazione degli utenti (nella sezione FAQ dello strumento c’è una domanda specifica che fa riferimento alla questione: “Come posso aiutare Bard a migliorare?” con risposta “Una parte importante dello sviluppo responsabile è l’aumento della partecipazione in modo che le persone possano sperimentare Bard, fornire un feedback e aiutare Bard a migliorare. È possibile valutare le risposte come buone o cattive e inviare un feedback ogni volta che Bard risponde”.

Critiche e opinioni su Google Bard

Il chatbot lanciato in fretta e furia da Google per inseguire Microsoft, che è già fuori con ChatGPT, è stato provato da molte persone e tanti hanno condiviso sui social la propria opinione. Tra gli esperimenti più interessanti ci sono, senza dubbio, un paio condotti da chi ha messo in evidenza come Bard vada contro Google stesso.

Nel primo caso ci troviamo di fronte a una utente che ha interrogato Bard rispetto al contenzioso che Google ha in ballo con il Dipartimento di Giustizia Statunitense: l’accusa è quella di aver monopolizzato in maniera illegale il mercato della pubblicità online. Bard, in questo frangente, si dimostra a favore del Dipartimento di Giustizia sperando che il tribunale gli dia ragione e che Google prenda «provvedimenti per rompere il suo monopolio».

Nel secondo caso, l’utente – nell’ottica in cui Google ha intrapreso e abbandonato diversi progetti – ha chiesto a Bard quando lui stesso sarebbe stato messo da parte. La risposta del chatbot è stata che, paradossalmente, Bard sarebbe già stato fatto fuori il 21 marzo 2023, a sei mesi dal lancio.

Un altro interessante thread di un analista del mondo AI ha messo in evidenza – raccogliendo varie sperimentazioni in giro per Twitter – che Bard: rifiuta di scrivere un codice dicendo che si tratta di qualcosa al di là delle sue possibilità; afferma apertamente e inequivocabilmente rispondendo a più domande che ChatGPT è meglio di lei.

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