Omicidio ginecologo, il “triangolo” Giornale-Libero-Salvini aveva già dato la colpa ai nordafricani

L'inchiesta, in realtà, è molto più complessa e starebbe andando in direzioni completamente diverse

23/12/2020 di Gianmichele Laino

Le indagini sull’omicidio ginecologo Stefano Ansaldi in pieno centro a Milano stanno andando in tutt’altra direzione, in quest’ultimo periodo. Non si esclude, tra le altre cose, nemmeno la pista del suicidio per un ginecologo che ha ritenuto così urgente violare le norme Covid, recarsi nella città meneghina senza un biglietto di ritorno per la Campania (lui è originario di Benevento) e senza una prenotazione in una struttura alberghiera, oltre ad avere un passato – dal punto di vista finanziario – piuttosto confuso. Eppure, lo ricordiamo adesso per lo stato di avanzamento delle indagini rispetto ai primi sospetti, quotidiani come Libero e il Giornale, oltre a Matteo Salvini (che spesso fa da amplificatore per le notizie pubblicati da questi ultimi), avevano già emesso la loro sentenza. La colpa era stata dei nordafricani.

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Omicidio ginecologo, come avevano reagito Libero, Il Giornale e Salvini

Da notare il tono perentorio del tweet (e del titolo) del Giornale, che il 20 dicembre, aveva scritto:

Stesso discorso vale per Libero che, addirittura, aveva affermato che gli inquirenti fossero «sicuri» di questa pista:

Di sicuro, però, come dimostrano queste indagini piuttosto tormentate, c’è davvero poco. In coda a questi tweet del 20 dicembre, arriva anche il commento di Matteo Salvini che fa un passo in più rispetto a quanto riportato da Libero e dal Giornale, individuando persino presunte responsabilità politiche nel governo di Giuseppe Conte, reo di aver rimodulato – in seguito al passaggio in parlamento – i famosi decreti sicurezza che erano stati firmati dal leader della Lega quando era ministro dell’Interno:

Omicidio ginecologo e il precedente Cerciello

La corsa di giornali e politici a individuare le responsabilità in un non meglio specificato gruppo di nordafricani ricorda da molto vicino quanto successo con il caso dell’omicidio del carabiniere Cerciello Rega. Anche in quella circostanza, la primissima notizia diffusa a mezzo stampa riguardava la pista di un omicidio commesso da alcuni nordafricani (venne utilizzata la stessa, identica espressione). Salvo, poi, ripiegare quando si è scoperto che l’assassinio era stato commesso da due giovani americani. Nel caso dell’omicidio ginecologo, invece, siamo ancora molto lontani dal comprendere la verità. Ma le recenti indiscrezioni della procura sembrano portare in una pista completamente diversa da quella che, in un primo momento, una sorta di pregiudizio latente aveva portato a dare per certa.

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