L’Ordine dei Giornalisti in soccorso di Report per il ricorso contro la sentenza del TAR

L'equiparazione dei giornalisti Rai a dipendenti della pubblica amministrazione evidenzia un rischio per la professione giornalistica

21/06/2021 di Gianmichele Laino

Un vero e proprio ritorno, finalmente, a occuparsi di faccende piuttosto serie. L’ODG aiuta Report nel ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR del Lazio che ha – di fatto – equiparato i giornalisti della trasmissione della RAI a dipendenti della Pubblica Amministrazione e, in quanto tali, oggetto di accesso agli atti (che, nel caso specifico di Report, significa accesso alle proprie fonti di informazione sulle quali si sono basate alcune inchieste giornalistiche della trasmissione).

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ODG aiuta Report nel ricorso contro la sentenza del TAR sulle fonti

Andrea Mascetti, professionista che orbita nell’area della Lega, è un avvocato che ha chiesto e ottenuto dal tribunale amministrativo ha ottenuto l’accesso agli atti relativi all’inchiesta giornalistica che faceva il suo nome. Il mondo della stampa ha avuto un sussulto, perché – dietro al paravento dell’equiparazione dei giornalisti RAI ai dipendenti della pubblica amministrazione – si nasconde in realtà un principio fin qui inderogabile, che riguarda la segretezza delle fonti giornalistiche. Un valore sancito da tutti i codici deontologici, nazionali e internazionali.

Per questo motivo, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna ha deciso di combattere questa battaglia accanto ai colleghi di Report: «Valutate la sentenza del TAR Lazio e la volontà della Rai di rivolgersi al Consiglio di Stato sulle questione che riguarda Report – ha detto il presidente dei giornalisti italiani –, domattina (oggi per chi legge, ndr) conferirò mandato ad un legale per un ricorso ad adiuvandum da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti». 

L’interpretazione della sentenza del TAR non sembra lasciare dubbi. L’accesso alle fonti di Report viene chiesto in virtù della legge 241/90 che, tuttavia, si esercita – per quanto riguarda la pubblica amministrazione – quando si tratta, appunto, di una attività amministrativa. Il punto è proprio questo: l’attività dei giornalisti della RAI, anche se dipendenti pubblici, non può in alcun modo essere equiparata all’attività amministrativa.

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