Il Garante mette in guardia dall’utilizzo degli “occhiali speciali” dei vigili che accedono ai dati attraverso la targa

Succederà con ogni probabilità a Lecce e ad Arezzo. Ma ci sono dei limiti che devono essere presi in considerazione

15/11/2022 di Redazione

Notizie di queste ore ci informano di potenti strumenti a disposizione della polizia municipale di due comuni, Lecce e Arezzo, che permetterebbero di accedere alla documentazione del cittadino attraverso un semplice sguardo. Stiamo parlando del sistema di riconoscimento attraverso occhiali speciali per i vigili urbani che, banalmente, quando puntano una targa di un veicolo possono risalire automaticamente ai dati di quest’ultimo, al possessore di quest’ultimo e alla regolarità della sua posizione (patente, libretto di circolazione e quant’altro). Tuttavia, nonostante questo sistema sia stato annunciato in pompa magna da tutte le autorità coinvolte e anche dalle aziende che le hanno supportate per le forniture in oggetto, il Garante della Privacy ha imposto uno stop: bisogna prima chiarire in che modo questi strumenti opereranno e se possono essere considerati in linea con le normative in materia di trattamento dei dati personali da parte delle autorità di pubblica sicurezza.

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Occhiali speciali per vigili, lo stop del Garante della Privacy

Per quanto riguarda la città di Lecce, il sistema di video sorveglianza si baserà sul riconoscimento biometrico. Ma si tratta di un campo estremamente pericoloso, dal momento che – a livello europeo – è in preparazione un pacchetto di norme (l’AI Act) che possa disciplinare il settore e che – a livello italiano – c’è una moratoria che scoraggia il riconoscimento biometrico nei luoghi pubblici. Il Garante vuole accertarsi che il comune di Lecce possa essere in linea con il patto per la sicurezza urbana tra Sindaco e Prefettura e ricorda che, in ogni caso, eccezion fatta per indagini della magistratura o prevenzione e repressione dei reati, fino al 31 dicembre 2023 non è possibile installare sistemi di videosorveglianza basati sul riconoscimento biometrico.

Gli occhiali di Arezzo, invece, rappresentano un discorso a parte. Il loro funzionamento – con la sperimentazione che potrebbe partire dal 1° dicembre prossimo – permette alla polizia municipale di accedere alla documentazione di un cittadino a partire dalla scansione, attraverso gli occhiali speciali per vigili, della targa del veicolo.

«L’Autorità ha messo in guardia – si legge nella nota diramata dal Garante della Privacy – dall’uso di dispositivi video che possano comportare anche indirettamente un controllo a distanza sulle attività del lavoratore e ha invitato al rispetto delle garanzie previste dalla disciplina privacy e dallo Statuto dei lavoratori». Insomma, anche da questo punto di vista, uno stop per cercare di capire qualcosa in più rispetto allo strumento messo a disposizione dalla polizia municipale della città toscana che, del resto, ha ringraziato l’autorità, ma ha specificato che gli occhiali non hanno nulla a che fare – in questo caso – con il riconoscimento facciale.

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