Anche il Garante della Privacy ha perplessità sugli occhiali smart di Ray-Ban e Facebook

Il tema è quello sollevato da Giornalettismo nel giorno del lancio del prodotto anche sul mercato italiano

12/09/2021 di Enzo Boldi

Ne avevamo parlato nel giorno del lancio, anche sul mercato italiano, degli occhiali Ray-Ban Facebook e ora anche il Garante per la protezione dei dati personali ha sollevato i primi dubbi sul prodotto messo in vendita nel nostro Paese (e non solo). Il tema, ovviamente, è quello della privacy: indossare montature con installata una fotocamera (due in questo caso) di difficile individuazione rischia di provocare un vulnus su cui l’Autorità chiede risposte. Ma sono anche altri i temi in ballo.

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Con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, il Garante della Privacy ha comunicato di aver chiesto all’omologa Autorità Garante irlandese  – DPC, Data Protection Commission che guida la supervisione di Facebook perché il “social ha la propria sede Europea in Irlanda – un approfondimento per verificare le funzionalità di questi occhiali smart. Si chiede, dunque, un controllo su come queste montature potrebbero infrangere la protezione dei dati personali dei cittadini.

Occhiali Ray-Ban Facebook, i dubbi del Garante della privacy

«Il Garante italiano intende acquisire elementi ai fini di una valutazione della effettiva corrispondenza del dispositivo alle norme sulla privacy – si legge nella nota del Garante della Privacy -. L’Autorità ha chiesto, in particolare, di conoscere la base giuridica in relazione alla quale Facebook tratta i dati personali; le misure messe in atto per tutelare le persone occasionalmente riprese, in particolare i minori; gli eventuali sistemi adottati per anonimizzare i dati raccolti; le caratteristiche dell’assistente vocale collegato agli occhiali».

Non si parla, solamente, di privacy collegata a eventuali registrazioni celate indossando gli occhiali Ray-Ban Facebook, ma anche di tutto il sistema di raccolta dati utilizzato dal social network. Perché, contestualmente al lancio di questa montatura, è stato annunciato anche Facebook View. Di cosa si tratta? È «il sistema operativo per i tuoi occhiali smart e il compagno per la condivisione dei tuoi contenuti. Dopo aver scaricato l’app e configurato i tuoi Ray-ban Stories, puoi importare e modificare le acquisizioni, creare e condividere contenuti unici e gestire le impostazioni».

Le prime risposte di Menlo Park

In risposta a questa richiesta di chiarimento, un portavoce di Facebook ha dichiarato alla Reuters: «Sappiamo che le persone hanno domande sulle nuove tecnologie, quindi prima del lancio di Ray-Ban Stories ci siamo impegnati con il DPC irlandese per condividere come abbiamo integrato la privacy nel design del prodotto e nella funzionalità degli occhiali per dare sia ai proprietari dei dispositivi che alle persone intorno loro tranquillità».

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