È una buona idea per Norton 360 offrire un servizio di mining di criptovalute?
Qualcuno si è chiesto se questa funzione sia compatibile con uno dei più noti software antivirus
13/01/2022 di Redazione
Norton 360 ha lanciato questa sua funzione già da qualche tempo, portata in auge negli ultimi giorni in seguito a un dibattito che si è venuto a creare su Twitter. È giusto che uno dei più famosi e affidabili antivirus al mondo permetta ai propri clienti di fare mining di criptovalute? Già, perché Norton 360 ha dato questa possibilità: chiunque voglia abilitarlo può avvalersi di Norton Crypto, uno strumento che permetterà all’utente di “minare” Ethereum e creare un wallet che viene presentato come sicuro e raggiungibile esclusivamente dal cliente di Norton 360 che ha effettuato l’operazione.
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Norton Crypto, come funziona e quali sono le perplessità
Ovviamente, ci sono delle caratteristiche specifiche che devono riguardare le macchine dei singoli utenti: c’è bisogno, ad esempio, di una scheda grafica NVIDIA con almeno 6 GB di memoria e, nel caso in cui il cliente si dovesse render conto di non avere necessità di questo servizio, può tranquillamente disinstallarlo (anche se più di una persona sembra aver segnalato delle difficoltà da questo punto di vista).
Al di là delle specifiche tecniche e al di là dell’esplicita apertura, a questo punto, di Norton 360 verso il mondo delle criptovalute, l’interrogativo che diversi utenti ed esperti si sono posti è: ha senso questo strumento così divulgativo legato a un settore così peculiare come quello delle criptovalute? E, soprattutto, ha senso che una delle aziende leader nella produzione di antivirus si doti di un’estensione che riguarda il crypto-mining?
Qualcuno, ad esempio, ha obiettato che Norton dovrebbe in qualche modo scansionare la presenza di eventuali dirottamenti delle operazioni di mining di criptovalute sulle macchine su cui è installato e non incentivarlo in questo modo. Così come fa aumentare i dubbi anche un’altra circostanza: minare criptovalute – in scala, possiamo vedere cosa ha significato questa operazione in Kazakistan, dove l’ondata di proteste è seguita a un aumento delle tariffe energetiche che qualcuno ha voluto collegare proprio all’intensa attività di mining che avviene nel Paese – comporta un dispendio energetico significativo. Siamo sicuri che farlo dal proprio computer, in casa, sia un’impresa che vale la spesa? Un utente base che dovesse pensare di guadagnarci qualcosa in realtà, andrebbe a sostenere costi elevati in energia elettrica, permettendo – allo stesso tempo – di garantire una fee insperata per Norton. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’azienda trattiene il 15% di tutte le valute estratte grazie alla sua estensione Norton Crypto.
E adesso, l’effetto boomerang – dopo che questa funzione di Norton è entrata al centro del dibattito tra gli esperti – è davvero dietro l’angolo.