Questione di nodi: il mancato aggiornamento della versione di eIDAS

Per anni, l'Italia è rimasta ferma alla versione 1.4.3 del nodo eIDAS, mentre l'Europa (già a settembre 2023) era arrivata alla versione 2.7

09/01/2024 di Gianmichele Laino

Problemi di nodi. E la situazione si fa – neanche a dirlo – ingarbugliata. Come abbiamo spiegato nell’apertura del nostro monografico di questa mattina, l’Italia e i suoi cittadini non hanno avuto accesso, per ben tre mesi, i servizi di autenticazione digitale messi a disposizione dall’Unione Europea, tra cui la piattaforma Erasmus+ e quella per la modifica del curriculum in formato europeo, Europass. Questa mancata comunicazione e questa impossibilità d’accesso è legata esclusivamente al mancato aggiornamento del cosiddetto nodo eIDAS che, adesso, proveremo a spiegare nella versione più divulgativa possibile.

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Come funziona il nodo eIDAS e perché è stato problematico l’aggiornamento

Sostanzialmente, grazie al nodo eIDAS (una sorta di server interno) è possibile, per i cittadini italiani, accedere a servizi online di altri Paesi dell’Unione Europea. Si tratta di servizi che sono davvero importanti, perché si spazia in diversi settori, da quello bancario, fino ad arrivare a quello sanitario e universitario. Attraverso il nodo eIDAS italiano, dunque, i cittadini del nostro Paese possono accedere ai servizi di altri stati membri, ma la cosa è anche reciproca: i cittadini di altri stati membri dell’Unione Europea possono parimenti avere accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione italiana.

Il meccanismo di funzionamento di questi nodi di interscambio è ben descritto sul sito dell’AGID. Quando è l’utente italiano a chiedere l’accesso a servizi di un altro stato membro, il service provider di quello stato invia una richiesta al nodo eIDAS dello stato membro in questione. Tuttavia, quest’ultimo deve comunicare con il nodo eIDAS italiano, in modo tale da poter avere l’autorizzazione a procedere. Va da sé che, tra i nodi eIDAS dei vari Paesi europei, sia necessaria una comunicazione serrata e paritetica. Comunicazione che, evidentemente, negli ultimi tre mesi non c’è stata a causa del mancato aggiornamento della versione del nodo eIDAS italiano: laddove a settembre 2023, in Europa, era disponibile la versione 2.7, in Italia eravamo ancora fermi a quella 1.4.3.

Attualmente, tuttavia, la questione dovrebbe essere risolta. Con l’Italia che ha a disposizione un nodo eIDAS finalmente aggiornato e in diretto collegamento con quelli degli altri Paesi.

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