Per quasi 3 mesi, gli italiani non hanno potuto usare SPID per l’autenticazione digitale della UE

Il problema è stato risolto solamente nelle ultime ore. Per settimane, il sistema non consentiva l'accesso a causa di un aggiornamento

09/01/2024 di Enzo Boldi

Quasi tre mesi sono quasi 90 giorni. In un’epoca in cui tutto viaggia velocemente sulla rete e anche i più banali servizi sono stati (fortunatamente) digitalizzati, quello che una volta poteva essere considerato un periodo di tempo non così elevato, si trasforma in un’eternità. E così i problemi che sono stati rilevati, dalla metà di ottobre del 2023, nei tentativi di accesso ai servizi UE attraverso SPID da parte dei cittadini italiani, sono diventati insormontabili. Non è stato possibile, infatti, identificarsi digitalmente a portali come Europass ed Erasmus+ attraverso EU Login. Prima della risoluzione del problema (con un aggiornamento durato tantissimo) arrivata nella serata di ieri.

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Partiamo dalla fine. Proprio nella serata di ieri (8 gennaio 2024), il problema dell’impossibilità di accedere al sistema EU Login attraverso l’identificazione digitale europea utilizzando lo SPID è stato risolto. Giornalettismo aveva provato ad accedere a due dei portali più utilizzati legati ai servizi dell’Unione Europea (Europass ed Erasmus+) dopo aver letto l’articolo pubblicato da Salvatore Frequente su Il Fatto Quotidiano, solo qualche ora fa, trovando riscontro nelle problematiche evidenziate in quell’approfondimento e confermate anche all’interno di Forum Italia e di altre piattaforme online (come Trustpilot). Per questo motivo, la redazione aveva contattato (via mail) l’ufficio stampa di Agid – che a ottobre aveva segnalato la possibilità di incappare in rallentamenti e problemi a causa dell’aggiornamento e della migrazione verso una nuova versione (lanciata da tempo nel resto d’Europa) – chiedendo un riscontro su quanto stava accadendo. Al momento, non abbiamo ancora ricevuto risposta, ma visto che la situazione sembra essere tornata sui corretti binari, possiamo ritenere quella richiesta “evasa”.

EU Login, il problema (risolto) dell’accesso con SPID

Ma cosa è successo per quasi tre mesi? I problemi sono iniziati poco dopo la metà dell’ottobre scorso, quando moltissimi utenti che volevano utilizzare piattaforme come Europass ed Erasmus+ (ma ce ne sono anche molto altre) effettuando il login più sicuro (senza passare da un’iscrizione attraverso la propria e-mail). Cioè con lo Spid. Ma EU Login, il sistema di autenticazione digitale che segue i princìpi scritti nel Regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), restituiva continuamente questo messaggio.

Che tradotto: «Impossibile autenticarsi tramite il servizio proxy eIDAS del Paese “IT”». In molti hanno pensato che questa problematica (che in realtà era stata riscontrata anche per gli utenti di altri Paesi, come la Germania) fosse legata a un attacco informatico, ma la realtà era scritta nera su bianco nella versione italiana del sito dell’eID gestito da Agid.

Un avviso comparso intorno alla metà di ottobre, con l’aggiornamento del nodo eIDAS che – nel corso degli anni – è passato da una versione obsoleta (la 1.4.3, rilasciata nel settembre del 2018) a quella più recente su cui “gira” l’intero sistema di autenticazione digitale europea (la 2.7). Dunque, per molti anni l’Italia non aveva adeguato il suo sistema di accesso al proxy eIDAS attraverso SPID e quando si è dovuto, necessariamente, procedere in quella direzione, anche la migrazione ha richiesto molto tempo. Provocando problemi e quell’impossibilità di accedere all’autenticazione digitale europea attraverso il Sistema Pubblico di Identificazione Digitale italiano.

Rallentamenti

Dunque, per tirare le fila del discorso, Giornalettismo voleva sapere da Agid per quale motivo ci sono stati questi problemi, per quale ragione si era rimasti fermi (per anni) a una versione oramai obsoleta e perché l’aggiornamento e la migrazione siano costati così tanto (in termini di tempo), arrecando problemi agli utenti italiani. In attesa di una risposta, la nostra testata – nel monografico di oggi – proverà a scavare a fondo nella questione di EU Login. Soprattutto perché siamo nella fase in cui, proprio nel nostro Paese, si sta pensando di introdurre uno nuovo strumento – IT Wallet – che non sostituirà SPID e CIE, ma le ingloberà per avere un vero e proprio portafoglio digitale. Ma se le premesse sono lentezza, comunicazione ridotta ai minimi tempi e non eccelsa reazione proattiva, questo futuro potrebbe essere molto complesso.

Aggiornamento del 10 ottobre 2024 (ore 9). 

Dopo la nostra richiesta di un commento e di un chiarimento in merito a quanto accaduto a partire dalla metà di ottobre, AgID ha risposto:

«In merito al problema, AgID si era già attivata aprendo un ticket direttamente presso il Team tecnico Europeo di EU Login e avviando anche un’interlocuzione diretta con la Commissione Europea al fine di giungere ad una rapida risoluzione della problematica.Il problema oggi è risolto ed è nuovamente possibile il Login con SPID.A ciò si aggiunga che nel corso del 2023 il nodo eIDAS italiano è stato completamente riprogettato, consentendo la federazione di cento nuove Pubbliche Amministrazioni». 

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