I docenti dell’Università di Pavia contro l’ordine dei biologi che finanzia i No Vax
13/02/2019 di Enzo Boldi
La mobilitazione dei docenti della Facoltà di Biologia dell’Università di Pavia è destinata a far rumore e avere riflessi sull’immediato futuro. I professori, infatti, sono pronti a boicottare l’esame di Stato per l’abilitazione a biologi, in programma nel mese di giugno, in segno di protesta contro l’ordine dei biologi che ha finanziato uno studio No Vax sui pericoli delle vaccinazioni. La decisione segue a ruota quella già presa a dicembre dall’Ateneo di Padova.
Il fulcro centrale di questa protesta sono i soldi versati dall’Ordine dei biologi per commissionare uno studio sulla pericolosità delle immunizzazioni. «Gli episodi che ci lasciano perplessi sono molti – ha spiegato il direttore di dipartimento Marco Biggiogera al Corriere della Sera -. Dai 10mila euro di finanziamento a Corvelva (coordinamento veneto per la libertà di vaccinazione) per condurre analisi che gettano dubbi sui vaccini, fino ai convegni sulla stessa linea».
Il boicottaggio dell’esame di abilitazione a Biologia a Pavia
Uno studio commissionato ai No Vax, dunque, atto a dimostrare che le stesse teorie di chi si oppone ai vaccini siano corrette e sacrosante. Un gesto – anzi, una serie di gesti – che hanno portato il consiglio a non dare la propria disponibilità per formare le commissioni per gli esami di Stato per l’abilitazione. Dunque, a giugno non ci sarà nessuna prova finale per entrare nell’ordine dei biologi. Né a Pavia né a Padova, dove la protesta era già scattata alla fine dello scorso anno.
L’Ateneo si difende: «Non siamo no Vax»
«L’Ordine va in una direzione antiscientifica – prosegue Baggiogera -, basta guardare le loro pubblicazioni per rendersene conto». Gli studenti non sono rimasti passivi a questa decisione presa dai lori docenti. Anzi, si sono schierati dalla loro parte con il sindacato Udu (Unione degli universitari) che sta diffondendo questa protesta. Pronto ad alzare la barricata il presidente dell’Ordine dei Biologi Vincenzo D’Anna: «È una mera ritorsione. Ho scritto al ministro della Salute Giulia Grillo e denuncerò per interruzione di pubblico servizio chi fa danno ai ragazzi. Non siamo No Vax, siamo convinti dell’efficacia dei vaccini, ma non che siano sicuri».
(foto di copertina: Manifesto No Vax a Bari)