Quei tweet violenti e offensivi del New York Post sono frutto di un hackeraggio

Cosa è successo al New York Post? Una serie di tweet e articoli con contenuti violenti avevano fatto sorgere un dubbio, ora confermato

27/10/2022 di Ilaria Roncone

La notizia del New York Post hackerato l’ha data il giornale stesso tramite i suoi profili social. Un tweet molto sintetico e dal tono istituzionale annuncia che «il New York Post è stato hackerato. Stiamo attualmente indagando sulla causa». La notizia sta rimbalzando su tutti i siti di informazione Usa, considerata la notorietà di quello che è uno dei maggiori quotidiani della città di New York. Lo staff si è reso conto che il giornale era stato violato nella giornata di giovedì, dopo che una serie di articoli e tweet offensivi sono stati pubblicati sul sito web e sull’account Twitter del giornale. Lo stesso account che, un’ora fa, ha dato conto della vicenda e che – presumibilmente – è tornato nelle mani dei legittimi proprietari.


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Attacco hacker New York Post, cosa è successo?

Come spiegano i quotidiani Usa, i contenuti che hanno fatto capire che qualcosa che non andava era successo sono stati di natura sessualmente violenta e razzista. Come riporta TechCrunch, tra quei tweet ce n’erano alcun che inneggiavano all’assassinio di politici e personaggi pubblici. La violazione del sistema interno, probabilmente, è stata relativa all’ambito pubblicazione – quello che si occupa di pubblicare storie e articoli, per capirci. Lato Twitter, i contenuti offensivi sono stati pubblicati tramite SocialFlow, noto plugin del sito web che viene utilizzato per inviare le storie ai siti di social media.

I tweet “incriminati” contenevano anche link che rimandavano a pagine web del giornale – pagine che, ora, non sono più accessibili -. La conferma della violazione è arrivata, oltre che sui social, anche tramite le parole di Iva Benson, portavoce di News Corp – che possiede il NYP -: «Confermiamo che il Post è stato violato. I contenuti ignobili e riprovevoli pubblicati sono stati rimossi e stiamo ancora indagando sulle cause». Giusto un mese fa anche la rivista economica statunitense Fast Company era stata violata per inviare una serie di notifiche offensive via Apple News ai lettori. In quel caso, l’hacker che ha rivendicato l’azione (tale Thrax) ha pubblicato un articolo sul sito della rivista per descrivere la sua azione, definendo la password che aveva ottenuto «ridicolmente facile», utilizzata per diversi account della rivista.

 

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