Quanto ha raccolto Netflix, in un anno, dalla distribuzione della pubblicità

Il primo "compleanno" degli spot sulla piattaforma OTT è passato da qualche settimana e ci sono i dati del bilancio dei primi 12 mesi

29/12/2023 di Enzo Boldi

A inizio novembre, Netflix ha “festeggiato” il primo compleanno dei suoi nuovi piani di abbonamento: quelli con e quelli senza pubblicità. L’utente, infatti, ha potuto scegliere se proseguire nella visione attraverso il pacchetto standard, oppure pagare qualche euro in più per evitare che la visione di film e serie tv sulla piattaforme OTT fosse “sospesa” dalla presenza di spot. Una strategia per ottimizzare gli introiti economici, attraverso un carburante (quello della pubblicità) in grado di far aumentare gli introiti. Ma come sono andati questi primi dodici mesi?

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Proprio nei giorni in cui anche Amazon Prime Video ha annunciato che, negli Stati Uniti, dal 29 gennaio sbarcherà la pubblicità anche sulla sua piattaforma (permettendo all’utente di scegliere se mantenere la propria offerta, oppure pagare 2,99 dollari al mese in più per evitare di incappare in spot video), Netflix ha pubblicato il proprio resoconto sull’anno appena trascorso. E i numeri, dal punto di vista dell’azienda, sembrano essere piuttosto positivi.

Netflix, il bilancio del primo anno di introiti pubblicitari

Si parla, a livello globale, di circa 15 milioni di utenti attivi al mese. Questo dato si traduce in una tendenza di abbonamento piuttosto prevedibile. Della cifra sopra citata, un terzo degli utenti abbonati ha scelto di mantenere attiva la propria sottoscrizione al prezzo più basso. Dunque, il 33% degli abbonati ha scelto di proseguire nella visione dei prodotti trasmessi alla piattaforma OTT con la pubblicità. Il restante, invece, ha deciso di optare per un abbonamento a costo maggiorato per evitare di vedere film e serie tv interrotti dagli spot pubblicitari.

Un risultato positivo per l’azienda che, viste le dinamiche del mercato, preferisce che un buon numero di utenti mantengano la versione con la pubblicità. Quella più remunerativa per la piattaforma. Perché, come noto (e come già accaduto con Meta e il caso della profilazione pubblicitaria) le aziende che operano nel digitale hanno la possibilità di ottenere maggiori incassi dalle inserzioni rispetto all’aumento del prezzo di un abbonamento.

I cambiamenti

E per il futuro imminente, Netflix ha già annunciato diversi cambiamenti per quel che riguarda il suo mercato delle inserzioni pubblicitarie. Grazie alla collaborazione con Microsoft Advertising, la piattaforma ha deciso di introdurre novità anche nella durata degli spot:

«Dopo aver iniziato con annunci di 15 e 30 secondi, adesso possiamo proporre  annunci di 10, 20 e 60 secondi in tutto il mondo, offrendo ai clienti molteplici formati tra cui scegliere». 

Durata e non solo. Perché è stata ampliata anche la tipologia di prodotti pubblicizzabili all’interno della piattaforma, inserendo altre categorie: dating, servizi finanziari avanzati e il settore farmaceutico.

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