Vittime anche molti altri siti/aziende che terminano in “x.com”

La decisione (poi annullata) di un reindirizzamento verso x.com ha provocato anche molti altri danni collaterali

15/04/2024 di Enzo Boldi

L’imbarazzante tentativo di reindirizzare tutti i riferimenti a “twitter.com” verso “x.com” non rappresenta solamente una violazione dei termini di contratto da parte della piattaforma. Infatti, oltre alla decisione unilaterale di agire sui post dei singoli utenti (anche quelli del passato) senza neanche inserire un’etichetta in cui si annuncia la modifica di un post, l’azione condotta dalla piattaforma di proprietà di Elon Musk ha avuto anche ripercussioni su molte altre aziende/siti online che hanno la sfortuna di avere un dominio di primo livello (TLD) in “.com” e il cui nome termina in “x”. Basti pensare, per fare solamente un esempio, che chi aveva scritto netflitwitter.com (dominio che non esisteva e che poi è stato acquistato da qualcuno non appena questo “bug” è diventato di dominio pubblico) ha visto il suo posto modificato in netflix.com.

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Il paradosso di Elon Musk e la superficialità nelle modalità di questo altrettanto paradossale tentativo di redirect è racchiuso tutto in questo errore dalle sembianze comiche, ma con possibili riflessi anche per quel che riguarda la sicurezza informatica degli utenti.

Dunque, se qualche “malintenzionato” avesse acquistato (è accaduto, ma come operazione di sicurezza, da parte di un utente che ha provato a sventare eventuali tentativi di phishing) il dominio netflitwitter.com, gli utenti avrebbe rischiato di cliccare su un sito che solo all’apparenza sembrava essere quello di Netflix. E questo vale per moltissime altre aziende il cui sito (url) ha le stesse caratteristiche.

Netflitwitter, Fedetwitter e le altre “vittime” di X

Pensiamo, per esempio, alla società di trasporto FedEx il cui sito online è fedex.com. Anche in questo caso, X modificava l’url di chi scriveva fedetwitter.com in fedex.com, rischiando di provocare gli stessi rischi informatici. Lo stesso discorso vale per moltissime altre aziende e piattaforme online: roblox, la piattaforma americana di telemedicina goodrx, American Express (il sito è amex.com) e tante altre. Il tutto per colpa di un’azione che oltre a esser senza senso (e in violazione dei termini contrattuali) era anche affrontata con una superficialità informatica imbarazzante.

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