Per il pm «spero che i clandestini stuprino te e le tue figlie» non è classificabile come reato
Nadia Conticelli, all'epoca consigliera regionale del Pd in Piemonte, ha visto la sua denuncia per pesanti insulti ricevuti in seguito a una condivisione di Matteo Salvini archiviata
09/03/2022 di Ilaria Roncone
Questo è quello che è accaduto a Nadia Conticelli, che ha denunciato una serie di insulti e di minacce ricevuti sotto un suo post contro Matteo Salvini. All’epoca dei fatti Conticelli ricopriva il ruolo di consigliera regionale del Pd in Piemonte. Alla fine dei conti, la procura ha scelto di archiviare il caso e di non processare i sei autori di commenti come quello che citiamo nel titolo.
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Rimane impunito l’hating online nei confronti di Nadia Conticelli
Secondo la procura di Torino frasi come «Dai che se tutto va bene nel 2020 anche tu sei in un campo di concentramento con i tuoi negri bastardi a farti violentare» non sono un reato di odio. Non si tratta di diffamazione – reato che mira a screditare una persona e la sua reputazione – né di minacce bensì di «frasi inurbane e molto maleducate» – come scrive il pm Paolo Scafi nella richiesta di archiviazione del caso nato nel 2018, riporta Repubblica -.
La dinamica dei fatti per i quali Conticelli si era rivolta all’avvocata Michela Quagliano era partita dallo screen di un suo post che valutava l’operato di Salvini direttamente sulla bacheca del leghista dando vita alla gogna mediatica nei commenti che più volte – quando era al governo – si è potuta vedere nei commenti ai post dell’allora ministro degli Interni. Conticelli, ovviamente, si è detta amareggiata per quanto accaduto, scrivendo un lungo post Facebook sottolineando che – dopo una simile decisione – in questo paese «deve essere normale che quando si è a corto di argomenti politici di confronto alle donne in questo paese si dica di “comprarsi un vibratore”, che e si inciti allo stupro di tre ragazzine adolescenti, o che una donna che difenda i diritti dei profughi lo faccia “perché sono molto dotati».
Per non dimenticare altri casi simili che hanno visto i supporter di Salvini protagonisti non dobbiamo andare tanto indietro – seppure possa sembrare, visto che gli ultimi due anni sono stati densissimi di avvenimenti – come il giovane con DSA che ha parlato in piazza con le Sardine e che lui ha preso in giro pubblicamente nel gennaio 2020 o gli insulti sessisti scatenati contro tre giovani manifestanti sempre in piazza con le sardine.