La multa più alta comminata dal Garante della Privacy colpisce Enel Energia: il motivo
La sanzione riguarda il telemarketing e le pratiche a esso connesse
01/03/2024 di Gianmichele Laino
Il fatto risale a qualche tempo fa, gli effetti si misurano in queste ore, dopo la multa del Garante della Privacy italiano a Enel Energia a proposito di alcune pratiche legate al telemarketing e al problema legato al mancato controllo dei Customer Relationship Management della stessa società energetica. Oltre due anni fa (ma le indagini hanno riguardato anche episodi che si sono verificati in precedenza), il Garante della Privacy aveva comminato delle sanzioni dal valore complessivo di 1,8 milioni di euro a quattro società che operavano nell’ambito del telemarketing, ovvero Mas s.r.l., Mas s.r.l.s., Sesta Impresa s.r.l. e Arnia soc. cooperativa. Secondo il Garante, Enel Energia è stata negligente perché non ha impedito che, nonostante queste quattro società non appartenessero alla rete di vendita di Enel Energia, sono stati acquisiti 978 contratti dalle quattro società stesse.
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Multa Garante a Enel, cosa è successo
Tutto ciò è stato possibile perché, in un determinato periodo di tempo, le quattro società di telemarketing hanno ottenuto l’accesso ai CRM di Enel, senza che l’azienda vigilasse in proposito e senza che si prendessero opportune contromisure. Da qui, dunque, l’accesso ai dati personali contenuti all’interno del CRM e la violazione che ha portato il Garante a sanzionare la società energetica per ragioni di omesso controllo.
«Enel – si legge nel comunicato ufficiale del Garante della Privacy – non aveva messo in atto tutte le necessarie misure per prevenire le attività illecite dei procacciatori abusivi che – individuando agevoli “porte d’ingresso” nei sistemi informativi della compagnia – hanno alimentato per anni un business illecito realizzato mediante chiamate di disturbo, promozioni di servizi e sottoscrizione di contratti senza reali vantaggi economici per i clienti». Una situazione che ha riguardato – dal 2015 al 2022 – circa 9300 contratti e che ha portato il Garante a elevare la sanzione più alta mai comminata in Italia: 79.107.101 euro.
La proporzione della sanzione è legata anche alla sempre crescente importanza che anche nel nostro Paese si sta attribuendo alla cultura del dato personale e – inoltre – prende in considerazione le più recenti disposizioni dell’Autorità Garante delle comunicazioni, che nel 2023 ha approvato un codice di condotta per quanto riguarda il settore del telemarketing.