Quando Salvini criticò Finocchiaro perché la scorta le spinse il carrello della spesa

31/07/2019 di Enzo Boldi

Quando ci si espone pubblicamente si rischia di far tornare a galla vecchie battaglie mediatiche nei confronti di questo o quel personaggio politico del momento. E Matteo Salvini, anche per via del suo atteggiamento quando era all’opposizione e ala guida di un partito di (netta) minoranza, è passato dall’essere martello al trasformarsi in incudine. E così, dopo la vicenda della moto d’acqua della Polizia utilizzata per far fare un giro lungo la costa adriatica di Milano Marittima al figlio del ministro dell’Interno, dalla rete riaffiora una sua aspra critica del passato nei confronti di una rappresentante del Partito Democratico.

Era il 24 maggio del 2012, i social non impazzavano (a livello politico e di propaganda) come invece accade oggi, ma Matteo Salvini non perdeva l’occasione di attaccare i politici di sinistra, con particolare attenzione a quelli del Pd. E così accadde che una fotografia diffusa dal settimanale patinato Chi, divenne il pretesto per lanciare una freccia avvelenata nei confronti della senatrice Anna Finocchiaro.

Salvini, la moto d’acqua e l’accusa ad Anna Finocchiaro

L’articolo linkato dall’allora Europarlamentare della Lega – in procinto di essere nominato segretario del partito – non esiste più, ma su internet c’è una lunga letteratura giornalistica sul caso ‘denunciato’ da Matteo Salvini. In sintesi: Anna Finocchiaro si era recata in uno dei centri Ikea insieme alla sua scorta e il suo autista, per un gesto di galanteria, si era offerto di spingere il carrello al posto suo. Apriti cielo. Polemiche e accuse nei confronti della senatrice del Pd. Ora, però, dopo l’episodio della moto d’acqua, le carte sembrano essersi invertite. Appare evidente – e la vita del ministro Salvini lo testimonia quotidianamente – che il servizio di scorta segua la personalità da difendere ovunque: all’Ikea, al mare, al Papeete, a fare jogging. E ora anche il leader della Lega sta (giustamente, per l’incarico che ricopre) usufruendo di quel servizio.

«Non sputare in cielo che in faccia ti torna»

Facile criticare quando si è dall’altra parte. Facile sputare veleno. Poi, quando si diventa protagonisti di fatti analoghi – come quello della moto d’acqua che, per inciso, può essere considerato grave ma solamente dal punto di vista morale, non politico e Salvini non si dimetterà mai (ovviamente) per questo – si corre alla ritirata strategica. La lezione del giorno è: «Non sputare in cielo che in faccia ti torna».

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