Qual è la natura del sito Mediamass che è intervenuto nel dibattito sulla morte di Montagnier

In molti riportano Mediamass come fonte della smentita della notizia della morte del premio Nobel molto noto e conosciuto in ambienti no-vax

09/02/2022 di Redazione

La notizia della morte di Luc Montagnier, il premio Nobel del 2008 che è diventato punto di riferimento della galassia no-vax per la sua posizione critica sulla vaccinazione in genere e – nella fattispecie – per quella contro il coronavirus, è stata battuta – con convinzione – dalla testata francese France Soir. Il quotidiano francese ha citato, come fonte, il dottor Gérard Guillaume, che è stato definito uno dei più fedeli collaboratori di Montagnier. Altre conferme, al momento della scrittura di questo articolo, non ce n’erano o – comunque – non erano sufficienti a poter affermare con certezza che il premio Nobel sia deceduto. Nella giornata del 10 febbraio, tuttavia, il quotidiano francese Liberation ha contattato l’anagrafe del comune di Neuilly, che ha confermato che il certificato di morte del premio Nobel è stato depositato nelle ultime ore (questa informazione è stata aggiunta in data 10 febbraio).

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Morte di Luc Montagnier, il processo mediatico

Quello che sicuramente, a questo livello, si può analizzare è il processo mediatico che ha accompagnato la notizia della morte di Montagnier. Sicuramente possiamo sottolineare quello che abbiamo scoperto analizzando il flusso di informazioni che circola in rete.

Tutte le persone – in maggioranza sostenitori delle cause promosse da Luc Montagnier – stanno citando una fonte specifica che smentirebbe la notizia della morte. Quest’ultima è il sito Mediamass che riporta una smentita dell’entourage, con queste testuali parole: «Luc Montagnier si unisce alla lunga lista di celebrità che sono state vittime di questa bufala. È ancora vivo e vegeto; smettetela di credere in quello che si leggete su Internet». Il problema è che Mediamass non può essere in alcun modo etichettata come fonte attendibile: il sito, infatti, ha tra i suoi principali meccanismi di funzionamento quello di annunciare o di smentire delle morti (anche quando queste siano effettivamente avvenute). Mediamass, nella sua descrizione, si presenta come sito satirico e nella sua sezione relative ai personaggi famosi si dipinge come «parodia umoristica delle riviste di gossip, tutte le storie ovviamente non sono vere».

Dunque, sventolare nei commenti al tweet e all’articolo di France Soir questa posizione di Mediamass equivale a portare come argomento una bufala certa a una notizia che, al momento, è stata verificata soltanto dalla testata francese che per prima ha battuto la notizia della morte dell’ex premio Nobel. Al momento, di certo, c’è soltanto che quella smentita specifica è una bufala (cosa che non esclude che possano arrivare altre smentite da fonti autorevoli).

Il servizio di fact-checking di Liberation, oltre a sentire il comune di Neuilly, ha anche ottenuto la conferma della morte da parte della dottoressa Béatrice Milbert, che non ha avuto modo di obiettare alle informazioni sul decesso del premio Nobel.

UPDATE: L’articolo è stato rafforzato con la posizione espressa dal quotidiano francese Liberation che ha verificato la notizia della morte di Montagnier in data 10 febbraio.

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