Google annuncia lo stop della monetizzazione per tutti i contenuti che giustificano l’invasione dell’Ucraina

Il comunicato che annuncia le precauzioni prese dal colosso di Mountain View a proposito del conflitto in Ucraina

15/04/2022 di Redazione

Google ha deciso di chiudere i suoi rubinetti per tutti coloro che pubblicano dei contenuti volti a giustificare l’invasione russa dell’Ucraina. È stata effettuata, in proposito, una comunicazione molto chiara, che sottolinea come ci sarà la sospensione della monetizzazione dei Google Ads – gli annunci pubblicitari che vengono inseriti all’interno di banner nella maggior parte delle pubblicazioni online – per tutti coloro che daranno una qualche giustificazione all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: «A causa della guerra in Ucraina – scrive Google – metteremo in pausa la monetizzazione dei contenuti finalizzati a sfruttare, ignorare o giustificare la guerra».

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Monetizzazione Google sospesa per i negazionisti dell’invasione dell’Ucraina

Insomma, si tratta di una stretta nei confronti sia dei negazionisti dell’invasione in Ucraina (e – effettivamente – anche in Italia ci sono molti utenti che continuano a parlare di “operazione speciale”, assecondando dunque i contenuti della propaganda filo-russa), sia nei confronti di tutte quelle pubblicazioni che utilizzano i contenuti sulla guerra per monetizzare in maniera quasi compulsiva. La decisione, del resto, sembra in linea con la scelta di Mountain View di bloccare attraverso i propri servizi (si pensi ad esempio a Google News) tutti gli organi della propaganda filo-russa (i casi di Russia Today e di Sputnik sono emblematici).

Vista la vastità delle casistiche possibili rispetto a una dichiarazione troppo generica sulla sospensione dei Google Ads (sfruttare, ignorare o giustificare la guerra significa molte cose in realtà), Google ha provveduto a fornire alcuni esempi: saranno sottoposti a sospensione della monetizzazione tutti coloro che, all’interno dei loro contenuti, affermeranno che «le vittime sono responsabili della loro tragedia o faranno affermazioni simili di condanna delle vittime, ad esempio che l’Ucraina sta commettendo un genocidio e sta attaccando deliberatamente i propri concittadini».

L’avviso è stato comunicato ai publisher iscritti al servizio. La misura va ad aggiungersi allo stop alla monetizzazione dei media affiliati allo stato russo e all’aggiornamento di una lista di publisher da sottoporre a penalizzazioni per il trattamento di false informazioni sulle regioni del Donetsk e di Luhansk. Si tratta di annunci che Google Ads ha diffuso a partire dalle prime schermaglie del conflitto in Ucraina e che potrebbero essere nuovamente aggiornati.

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