I CD e le musicassette pirata: la storia di Mixed by Erry

Esce oggi al cinema il nuovo film di Sydney Sibilia che racconta una vicenda italiana di pirateria musicale

02/03/2023 di Enzo Boldi

Ogni periodo storico ha i propri punti e strumenti di riferimento. E anche il mondo della musica segue questo trend, affidando la propria diffusione alle nuove tecnologie che rendono sempre più fruibile il contenuto. Un tempo i supporti più diffusi erano i vinili (che da anni sono tornati di moda per via di un ritorno al fascino del vintage) che poi furono soppiantati – a livello di mercato – dalle musicassette. Oggi ci troviamo di fronte alle piattaforme di streaming che permettono a chiunque di avere la musica che più si preferisce a portata di mano, utilizzando dispositivi come gli smartphone che utilizziamo pedissequamente. Ma prima di arrivare ai formati digitali (con l’evoluzione degli .mp3 su applicazione), c’è stata la lunga epopea dei compact disc che hanno reso l’uso e il consumo di contenuti audio molto più semplice. Ma, contestualmente a questo successo, la storia ha insegnato che questa diffusione su larga scala ha portato a una crescita della pirateria dei CD musicali. Come nel caso di Mixed by Erry, una storia che viene raccontata in un film diretto da Sydney Sibilia e in uscita proprio oggi al cinema.

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La data di prima proiezione aperta al pubblico nelle sale cinematografiche è, probabilmente, casuale. Ma cade proprio nel giorno del 40° anniversario di quello che storicamente è stato definito come il “Big Bang” della musica su Compact Disc: il 2 marzo del 1983, infatti, la Cbs Records stampò ben 16 titoli e li immise sul mercato, dando il via libera alle danze. Da quel momento, infatti, i CD divennero il principale strumento per commercializzare contenuti musicali, con le case discografiche che iniziarono ad abbandonare il vinile e a rende fruibile le canzoni non più esclusivamente attraverso le musicassette. L’innovazione venne apprezzata dai consumatori e la diffusione fu repentina e di successo. Di pari passo, però, lo sviluppo di tecnologie alla portata di tutti fece crescere il fenomeno della pirateria. Sia quella basata su musicassetta, sia quella su Compact Disc. E la storia di Mixed by Erry è l’emblema di tutto ciò.

Mixed by Erry, una storia di pirateria di CD e musicassette

Si tratta di una vicenda che, di fatto, ha rappresentato una porzione della storia del nostro Paese e delle reiterate violazioni del diritto d’autore in ambito musicale. Enrico Frattasio sognava di fare il dj, ma la sua vita ha raccontato una storia differente.

Lui è la figura di riferimento attorno a cui si è scritta questa vicenda, ma in realtà si trattava di una vera e propria “etichetta” discografica e piratesca gestita in famiglia, insieme ai suoi fratelli. Tutto partì, negli anni ’80, dalla contraffazione di musicassette. Tre ragazzi di Napoli che iniziarono la loro attività – mentre la FMP (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) ancora doveva nascere e vedrà la sua genesi solamente nel 1996) -, partendo dalla “realizzazione” di playlist su nastro da vendere. Prima agli amici, poi creando un vero business parallelo.

La reazione della Fimi

Prima le musicassette, poi i cd. Venivano venduti in una bancarella, a prezzo di gran lunga ridotto rispetto al mercato legale della musica. E, alla fine, nel 1997 – un anno dopo la creazione della FMP – Enrico Attanasio finì in manette: una condanna a quattro anni e mezzo per associazione a delinquere e violazione della legge sul diritto d’autore. Stessa sorte per i suoi tre fratelli e per il padre. E proprio dal carcere iniziano le riprese del film di Sibilia “Mixed by Erry”. Ma questo racconto – prima con un libro e da oggi anche al cinema – è stato stigmatizzato dalla Fimi (Federazione industria musicale italiana) che ha voluto ribadire la sua posizione contro questa storia di pirateria, invitando tutti a non “eroicizzare” i personaggi di questa vicenda:

«In occasione dell’uscita del film sul fenomeno Mixed by Erry, FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana ricorda come la pirateria all’epoca dei fatti costituì un enorme business illecito che colpì al cuore la produzione legale e gli investimenti discografici nei talenti. Come si ricorda nel caso dei fratelli Frattasio, che gestivano l’impresa illegale, furono arrestati nel maggio del 1997 dopo una lunga indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, coordinata dal PM Luciano D’Angelo e dagli agenti del Commissariato ”Dante” di Napoli assistiti dalla FPM – Federazione contro la Pirateria Musicale».

Secondo le stime dell’epoca, quelle emerse durante le indagini che hanno portato alla condanna, sono state oltre 180 milioni le musicassette e i cd piratati da “Mixed by Erry”, con annesso mancato introito per il mercato musicale italiano legale. Il tutto violando il diritto d’autore.

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