Che cos’è Minecraft e perché questo gioco è associato alla fuga dei documenti dell’intelligence USA

Alcune delle foto ai file classificati sono stati pubblicati all'interno del server Discord dedicato al famoso videogioco online

11/04/2023 di Enzo Boldi

C’è un videogioco multipiattaforma tra i più popolari al mondo. C’è una community universale che si riunisce in stanze virtuali (spesso e volentieri su blog o piattaforme di messaggistica istantanea) che sfrutta ogni istante a disposizione per condividere le proprie creazioni, ricevere e dare suggerimenti agli altri giocatori. Poi c’è chi ha utilizzato questi canali per diffondere dei documenti classificati (i classici “top secret”) figli di un data leak all’interno dell’intelligence statunitense. Parliamo di Minecraft, il gioco sandbox tra i più amati a livello globale, che nei giorni scorsi è finito sulle pagine della cronaca e delle inchieste per via di quelle immagini pubblicate all’interno di un server (una stanza) della piattaforma chat Discord.

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Prima di spiegare come questi documenti trapelati, la fuga di dati e Minecraft siano finiti all’interno di una paradossale connessione, occorre fare una breve panoramica su questo videogioco. Innanzitutto partendo da una definizione: si tratta di un sandbox. Cosa si intende con questo termine? La traduzione in italiano già dà un’idea: una scatola della sabbia, come quella con cui alcuni bambini giocano da piccoli. Lì dentro, infatti, i piccoli possono creare strutture con la sabbia, distruggerle e ricrearle. Ed è proprio questo il principio di questi videogiochi: i giocatori sono liberi di creare, esplorare e scoprire quel piccolo grande mondo virtuale, senza dover rispettare una trama vincolante (se non quella dettata dalle poche regole del gioco).

Minecraft, la storia di un videogioco di successo

Fatta questa piccola premessa sulla “categoria” di questo videogioco, sintetizziamo la genesi e la storia di Minecraft. Nato nel 2009 da un’idea dello svedese Markus “Notch” Persson, all’inizio il suo nome era “Cave Game“. Con il passare del tempo, quel gioco di blocchi tridimensionali di materiali attirò l’attenzione di moltissimi utenti e lo stesso sviluppatore – nel 2010 – decise di pubblicarlo su una piattaforma di videogiochi indipendenti (quindi, per un utilizzo da browser). Un successo che si trasformò in un’idea imprenditoriale, con Persson che dopo aver fondato la Mojang Studios (insieme ad altri sviluppatori) la vendette nel 2014 a Microsoft per la cifra di 2,5 miliardi di dollari.

Una crescita continua ed esponenziale. Perché con il passare del tempo, questo titolo fu declinato su moltissime piattaforme e console: dal pc al tablet, passando per lo smartphone alle principali console di gaming (anche quelle che oggi sfruttano la rete Wi-Fi per consentire agli utenti di interagire tra loro in diretta. E a oggi, quei blocchi 3D hanno attirato l’attenzione di una moltitudine di giocatori, arrivando a superare le 126 milioni di copie vendute, con annessa community che si è allargata con il trascorrere degli anni.

Il nome e le dinamiche

Il nome del videogioco è una sintesi della sua natura: Mine (scavare), Craft (costruire). I giocatori, infatti, possono utilizzare vari strumenti per scavare, raccogliere e posizionare blocchi tridimensionali per creare strutture e costruzioni utilizzando materiali come legno, pietra e metallo (utilizzati anche per creare oggetti e altri strumenti). Ma come si gioca? Esistono due modalità: quella Creativa in cui i giocatori hanno accesso illimitato a tutti i blocchi e gli strumenti del gioco; quella Sopravvivenza dove i giocatori devono raccogliere risorse e costruire rifugi per sopravvivere alle minacce (i mostri notturni, per esempio).

Il ruolo delle mappe

Dunque, non si tratta di un gioco di guerra, ma tutt’altro. Ovviamente, la creazione di strumenti di difesa porta anche una piccola componente bellica, ma quello non è lo scopo attorno al quale sono stati costruiti i diversi titoli legati alla saga di Minecraft. Ma se non c’è la guerra, ci sono le mappe: utili per navigare ed esplorare, questi strumenti consentono al giocatore di conoscere i dettagli di un terreno (virtuale) e quel che ha intorno. per realizzare una mappa, occorre una bussola e otto fogli di carta (che daranno vita a quella rappresentazione del circondario). Ed è qui che entra in ballo il senso di community: i giocatori possono decidere di collaborare tra loro per realizzare mappe ancor più grandi, per consentire una maggiore copertura.

Minecraft, cosa c’entra con il data leak dell’intelligence USA

Si tratta, dunque, di un videogioco che si basa sulla collaborazione attiva (e in real time) tra i vari giocatori. Da qui il senso di community e l’utilizzo di piattaforme social per condividere informazioni, suggerimenti e consigli. Come tutto ciò si lega al data leak dell’intelligence statunitense sulla guerra in Ucraina e non solo? Perché parte di quei documenti classificati è stato condiviso da alcuni utenti all’interno di un server della piattaforma di messaggistica istantanea Discord: una stanza chiamata “Minecraft earth map”.

Dunque, questo canale dedicato agli appassionati del videogioco è stato veicolo per la diffusione di quelle fotografie fatte a documenti riservati dell’intelligence americana. Veicolo e non origine, perché le indagini di Bellingcat hanno rivelato che quelle stesse immagini (non si tratta di scansioni) erano state pubblicati – sempre su Discord – da alcuni utenti all’interno della stanza di un famoso Youtuber filippino (WowMao). E, diverse settimane prima, sempre sulla stessa piattaforma di messaggistica istantanea all’interno di un altro server.

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