Dentro Microsoft, fuori Netflix: perché l’azienda è stata inserita nel report su ambiente e Big Tech
Nel primo rapporto che quantifica consumo energetico e emissioni delle Big Tech Microsoft non c'era, nel secondo si è guadagnata un posto in classifica
26/05/2023 di Redazione Giornalettismo
Rispetto al primo rapporto su quanto inquinano le Big Tech, Karma Metrix ha inserito nell’analisi Microsoft e escluso Netflix. «Rispetto alla 1° edizione l’Osservatorio si evolve – si legge nel rapporto -: nell’analisi dei bilanci di sostenibilità Microsoft prende il posto di Netflix». Non più FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) ma Amazon, Apple, Alphabet (Google&co), Meta e Microsoft. Unite, queste Big Tech rappresentano il 42esimo Paese al mondo per consumo energetico.
La scelta di far rientrare Microsoft al posto di Netflix in questo rapporto va probabilmente fatta risalire al fatto che Microsoft stia investendo sia in AI che in Cloud, aumentando considerevolmente i consumi necessari per portare avanti le sue operazioni. Lo stesso discorso vale per Alphabet, ovvero la società madre di Google che comprende anche altre attività impattanti a livello di consumi energetici e, conseguentemente, di emissioni in termini di CO2. La scelga di queste cinque aziende viene così argomentata: «Molte servizi e grandi aziende sono passate al cloud negli ultimi 5 anni. 3 delle 5 Big Tech (Amazon, Microsoft e Google n.d.R.) sono i leader mondiali del cloud.
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Per quali numeri Microsoft ha preso il posto di Netflix?
Andando a leggere il rapporto i numeri per i quali Microsoft è entrata di diritto a fare parte delle società che consumano maggiormente sono evidenti. Partiamo da una nota metodologica che ci aiuta a comprendere meglio come viene stilato questo rapporto: «La misurazione – si legge nelle prime pagine del documento – avviene attraverso un innovativo algoritmo brevettato che prende in considerazione molteplici elementi “on-page” della pagina web che impattano sull’efficienza energetica. Ogni pagina analizzata viene comparata con un benchmark di riferimento. Il miglioramento avviene attraverso l’individuazione delle aree di efficienza energetica a livello di pagina e sito».
Detto questo, passiamo ai dati consumo Microsoft: nella fetta di torta delle emissioni di Co2e – che sta per anidride carbonica equivalente, ovvero l’impatto sul riscaldamento globale di una certa quantità di gas serra rispetto alla stessa quantità di anidride carbonica – (126 milioni di tonnellate emesse nel 2021), Microsoft si è reso responsabile dell’11,2%.
Se guardiamo al totale dei 75.6 milioni di MWh di consumo energetico, Microsoft è responsabile del 17,8%. «Se i tassi di crescita restassero uguali (con AI sarà dura…) le 5 Big Tech passerebbero dall’attuale 42° Paese ad essere il 14° al mondo nel 2030 per consumo energetico», si legge nel rapporto.
Il ruolo di Microsoft nel gaming
Continuando a vedere i dati relativi a Microsoft, nello specifico, c’è da notare come l’azienda punti moltissimo sul gaming, che di energia ne consuma tanta (soprattutto nell’ambito del gioco online). Pur avendo iniziato una campagna per il gaming sostenibile, dunque, il mercato da 200 miliardi di dollari in cui Microsoft si muove vede grandi possibilità di guadagno.
A prescindere da tutto – e come le altre Big Tech – Microsoft rende noto, incrociando quelle che sono le preoccupazioni attuali, il suo impegno per inquinare e consumare quanto meno possibile. Entro il 2030 ha promesso di azzerare la propria impronta idrica, ovvero il consumo di acqua per le sue attività.
Nonostante tutto, il bilancio è chiaro: le emissioni di Big Tech crescono «(+30.8% in 4 anni) , anche per chi (Apple, Google, Microsoft) sta lavorando in modo virtuoso», spiega il rapporto. Anche al netto del fatto che «tutte le Big Tech hanno migliorato il report ESG e sono focalizzate sull’impegno dell’ obiettivo zero emissioni entro il 2030».