Sappiamo quanto impatta sull’ambiente ChatGPT?

Quanto inquina ChatGPT? Spesso e volentieri ci concentriamo sull'impatto ambientale di tutto ciò che sta fuori dalla rete ma, come evidenziano una serie di studi, anche internet e l'addestramento dell'AI hanno un peso in termini di emissioni

14/04/2023 di Ilaria Roncone

Quanto inquina e quale impatto ambientale ha ChatGPT? In un’intervista che ci ha rilasciato Ale Agostini, CEO di AvantGrade e fondatore di Karma Metrix, era già stato evidenziato il potenziale inquinante dell’intelligenza artificiale. Di quanto inquina internet e tutto ciò che ad esso è legato gli italiani hanno poca consapevolezza. Ecco che, allora, fornire dati e nozioni su quanto inquina ChatGPT è fondamentale per comprendere quanto costa – in termini di impatto ambientale – lo sviluppo sfrenato dell’AI andando così a fornire un’ulteriore riflessione su ciò che andrebbe regolamentare in questo ambito.

LEGGI ANCHE >>> Il Garante ha esposto le sue richieste a ChatGPT in nove punti

L’addestramento dell’intelligenza artificiale necessita di molta energia

A tal proposito, proprio Karma Metrix – che si occupa, tra le altre cose, di misurare quanto inquina il web – ha provato a quantificare la carbon footprint di ChatGPT. C’è una contraddizione che va evidenziata rispetto al machine learning: sebbene i modelli di intelligenza artificiale vengano utilizzati anche per combattere il cambiamento climatico, essi stessi richiedono una quantità enorme di energia per funzionare.

Parliamo di numeri: il settore dell’AI inquina tanto quanto quello dell’aeronautica. Si parla del fatto che addestrare un sistema di AI si  arriva ad emettere – secondo uno studio della Cornell University del 2019 – oltre 113 tonnellate di anidride carbonica.

Quindi quanto inquina ChatGPT?

Scendiamo nello specifico dei numeri che riguardano il chatbot di OpenAI. Secondo un articolo pubblicato a fine 2022 sul portale online creato dal cofondatore di Twitter, Medium.com, l’impronta di carbonio di ChatGPT può raggiungere anche le 522 tCO2e (tonnellate di CO2 equivalente).

La stima che è stata fatta da Chris Pointon, che si occupa dello sviluppo di tecnologia sostenibile, è chiara: potenzialmente ChatGPT potrebbe arrivare a emettere 3,8 tonnellate di CO2e ogni giorno. Si tratta di stime che alcuni scienziati hanno iniziato a fare nel mondo – altri esperti hanno calcolato che allenare l’AI per ChatGPT genera CO2 pari a quella di una macchina che percorre 700 mila km – e che vanno prese per quello che sono, ovvero tentativi di stimare un valore che OpenAI stessa non fornisce sufficienti informazioni per calcolare.

ChatGPT consuma anche tanta acqua

E non solo ChatGPT, ovviamente. Il discorso vale per tutti i chatbot e le tecnologie simili che – per essere addestrate – richiedono il consumo di moltissima energia per il raffreddamento dei data center. Raffreddamento che necessita, tra le altre cose, di molta acqua. A portare l’attenzione sui numeri di questo fenomeno è stato uno studio congiunto dell’Università del Colorado Riverside e dell’Università del Texas di Arlington: il training di ChatGpt-3, secondo quanto stimato, ha portato al consumo di 700.000 litri di acqua dolce. Per capire di quanta acqua si tratta, la stessa quantità viene utilizzata per fabbricare 370 vetture BMW o 320 vetture Tesla.

Quanta acqua consuma ChatGPT per fare una conversazione con un utente? Una bottiglia di acqua. Secondo i ricercatori, considerato il grande successo che questo strumento sta riscuotendo, il grande utilizzo che se ne fa potrebbe impattare in modo molto ampio sulle forniture d’acqua (anche al netto della crescente siccità e delle problematiche ambientali che, sempre più, interessano il pianeta).

«L’impronta idrica dei modelli di intelligenza artificiale non può più rimanere sotto i radar, deve essere trattata come priorità e come parte degli sforzi collettivi per combattere le sfide idriche globali», hanno spiegato gli autori dello studio, che comunque hanno puntualizzato come anche Google consumi moltissima acqua: i data center negli Usa si sono bevuti 12,7 miliardi di litri di acqua dolce nel solo 2021 e il 90% di questa era potabile.

Share this article