Meta è stato sanzionato dalla Russia per non aver rimosso la “propaganda LGBT”

La Russia ha deciso di multare Meta perché non ha assecondato la legge del 2013 che vieta la «promozione di relazioni sessuali non tradizionali ai minori»

26/04/2022 di Ilaria Roncone

Meta e propaganda LGBT: questo è il tema al centro della multa da 4 milioni di rubli che la società che possiede Instagram e Facebook si è vista fare dalla Russia in seguito alla scelta di non rimuovere quei contenuto che vengono etichettati come “propaganda LGBT” in seguito a una legge del 2013. Come abbiamo visto nel tempo, la maggior parte delle big tech si è vista multare dallo stato guidato da Vladimir Putin in questo ambito. La legge in questione è stata più volte definita, nel corso del tempo, bigotta dai paesi occidentali che – però – non hanno più potuto procedere a prescindere dalla questione (o lo hanno fatto accettando le multe e i tanti procedimenti in tal senso).

LEGGI ANCHE >>> Per la Russia ideologia LGBTQI, femminismo e movimenti Child-Free devono essere etichettati come estremisti sui social

Meta e propaganda LGBT: la multa di 4 milioni di rubli

La notizia arriva, come riporta Reuters, dall’agenzia stampa Interfax (non governativa e con sede a Mosca) che ha precisato la cifra della sanzione: 4 milioni di rubli, ovvero circa 54 mila euro, per non aver provveduto a cancellare i messaggi che contenevano propaganda a favore di quello che viene definito lo stile di vita delle persone LGBTQIA+. Entrando nel merito della questione, quello che vieta la legge del 2013 è la «promozione di relazioni sessuali non tradizionali ai minori».

In che cosa si è tradotto questo, nel corso degli anni, oltre alle multe per le big tech occidentali? In scelte come quella presa recentemente da EA Games: la società statunitense attiva nel settore dei videogames ha scelto di non rilasciare la sua ultima espansione (The Sims™ 4 Il Mio Matrimonio Game Pack) in Russia per non dover scendere a patti con la legge. Per uscire in Russia, infatti, il gioco – che mette al centro anche nel suo trailer la narrazione LGBTQIA+ del matrimonio – avrebbe dovuto essere censurato massicciamente.

Meta, per ora, non ha risposto a Reuters quando è stato loro richiesto un commento sulla questione.

Share this article
TAGS