Giorgia Meloni ha detto che Pansa ha riletto le pagine più controverse della nostra storia

13/01/2020 di Redazione

La morte di Giampaolo Pansa ha toccato tutto il mondo del giornalista e della politica. Un maestro impareggiabile quando c’era da descrivere fatti di cronaca, un osservatore della realtà, che riusciva a trasmettere le proprie impressioni come se fossero fotografie. Nell’ultimo periodo, tuttavia, il suo ritratto della Resistenza ha fatto molto discutere, perché – soprattutto nel suo libro Il sangue dei vinti – ne ha offerto una rilettura in toni fortemente critici.

LEGGI ANCHE > È morto Giampaolo Pansa, noi vogliamo ricordarlo per il suo articolo sul Vajont

Meloni su Pansa: «Rilesse alcune delle pagine più controverse della nostra storia»

Proprio a questo si riferisce Giorgia Meloni nel suo immancabile tweet di commiato. «Addio a Giampaolo Pansa – ha scritto –, uno dei maestri del giornalismo italiano. Un grande professionista che ha raccontato l’Italia con il suo stile inconfondibile e ha avuto anche il coraggio di andare controcorrente, rileggendo alcune delle pagine più controverse della nostra storia». 

Le ‘pagine più controverse della nostra storia’ sarebbero dunque quelle della Resistenza, del periodo in cui un folto gruppo di italiani aveva individuato nel nazifascismo il nemico contro cui combattere e dal quale liberare l’Italia. Non è un caso che il successivo passaggio, ovvero la liberazione da parte degli alleati, si sia compiuto anche grazie ai partigiani che hanno combattuto la Resistenza sulle montagne e nelle principali città italiane.

Meloni su Pansa, il commento e la resistenza

Proprio grazie a questo passaggio – che Giorgia Meloni definisce tra i più controversi della nostra storia – l’Italia è entrata nel novero delle democrazie europee, vivendo stagioni importanti, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista culturale. La morte di Giampaolo Pansa, che è stato una voce critica del periodo della Resistenza, non può e non dovrebbe diventare un megafono per chi considera questa fase storica una «pagina controversa».

Il giornalista non aveva grande stima, del resto, nemmeno dei sovranisti, guardati sempre con lo stesso occhio critico che lo contraddistingueva. Su Giorgia Meloni, del resto, ha sempre espresso giudizi lusinghieri, apprezzandone il coraggio e la schiettezza, pur garantendo – lo scrisse in un articolo di Libero del 2015 – che non l’avrebbe mai votata.

Share this article