Il Corriere ospita la lettera di Meloni su Marcinelle e migranti (che fa il contrario di ciò che dice il titolo)
L'anniversario della tragedia che vide morire in miniera 136 italiani, secondo la leader FdI, non dovrebbe essere usata per parlare di migranti. Ma affermarlo non è esattamente "parlare di migranti"?
08/08/2022 di Gianmichele Laino
È sempre una questione di disallineamento di titoli e contenuti degli articoli. Però è dissonante – e questa, più che una critica ai contenuti proposti da Giorgia Meloni, è una critica mass-mediologica alla prassi di dare ad articoli e lettere titoli molto diversi o troppo sintetici rispetto a quanto viene scritto al loro interno – leggere un titolo in prima pagina Non usiamo Marcinelle per parlare di migranti in cui si parla – in tutta la seconda parte della lettera – proprio di migranti, facendo un confronto con quanto accaduto ai minatori italiani che, l’8 agosto 1956, sono morti in una delle più grandi tragedie europee del mondo del lavoro.
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Giorgia Meloni su Marcinelle e il disallineamento tra titolo e contenuto della lettera al Corriere
Ora, se è vero che nella stragrande maggioranza dei casi, il titolista agisce in maniera autonoma rispetto al redattore che scrive l’articolo, nel caso di una lettera di un politico – in piena campagna elettorale – inviata a un giornale è difficile pensare che non ci sia stato un confronto sul titolo da attribuire a quel contenuto. E allora, se in prima pagina si spiega chiaramente che non bisogna usare la tragedia di Marcinelle per parlare di migranti – evidentemente dal punto di vista del centro-sinistra che tende ad assimilare l’esperienza di emigrazione degli italiani in Belgio a quella dei flussi migratori nel Mediterrano -, non si capisce perché gran parte della lettera di Meloni sia dedicata a rafforzare la teoria secondo cui le due vicende non sono paragonabili.
All’interno del giornale, il titolo scelto è già più neutro: Marcinelle e i migranti, storie diverse. E forse questa sintesi è più efficace. L’effetto che si è venuto a creare tra il richiamo in prima pagina e il contenuto della lettera di Meloni è decisamente dissonante: si dice che il quadro delle migrazioni è molto diverso; che l’immigrazione italiana verso il Belgio era regolare, mentre non sempre quella che arriva in Italia lo è; che ci sono ong ideologizzate e ben remunerate; che gli immigrati irregolari di oggi considerano l’accoglienza stessa come un diritto inalienabile.
In chiusura dell’articolo, si arriva a questo assunto, scritto – questa volta sì – direttamente da Giorgia Meloni: «ritengo che utilizzare la tragedia di Marcinelle per comparazioni forzate e strumentali non sia un modo corretto né di ricordare gli italiani di ieri, né di affrontare il tema degli stranieri di oggi». Ma ci sfugge, a questo punto, lo scopo di questa lettera che sembra voler ricordare sì gli italiani di ieri, ma anche affrontare il tema degli stranieri di oggi.