La storia del commento «Confermo! Non serve green pass al Mc Donald’s, è territorio americano»

Diffuso sulle principali pagine che mettono in evidenza le discrasie dei social network

12/08/2021 di Redazione

Bufala o trollata? Si tratta comunque di uno di quei fenomeni che arricchiscono, in maniera sin troppo variopinta, i social network e il loro ecosistema. Non fosse altro perché questo commento – che rapidamente ha fatto il giro di Facebook, ma anche di Instagram e di Twitter – sta circolando insistentemente, spinto da alcune delle pagine più seguite, come Abolizione del suffragio universale. L’immagine proposta è quello di un commento di Facebook, con foto del profilo e nome utente oscurati: «Confermo! – si legge nel commento – Non serve green pass nei fast food come Mc Donald’s Burger King Starbucks ecc…sono considerati territorio americano».

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Mc Donald’s territorio americano, il commento virale

Ovviamente, non ce la sentiamo di etichettare questo commento come una fake news, dal momento che è troppo evidente che i fast food non possano essere considerati luoghi extraterritoriali come, ad esempio, le ambasciate. Pensate come sarebbe grande l’Italia se si considerasse territorio italiano la somma delle superfici occupate da tutti i ristoranti italiani del mondo. Più probabile che si tratti di un troll, un utente che volontariamente punta a destabilizzare una discussione sui social network. Anche perché non conosciamo, al momento (stiamo ancora effettuando delle ricerche in proposito), il contesto all’interno del quale è stato scritto.

In ogni caso, lo screenshot ha già avuto migliaia di condivisioni e sta diventando un fenomeno di discussione in rete. Anche se i toni della condivisione sono per lo più ironici, per evitare che qualcuno possa credere che effettivamente al Mc Donald’s o in altri fast food non venga chiesto il green pass per questa stravagante ragione, è bene sgomberare il campo e affermare che si tratta di una affermazione priva di ogni fondamento.

Mc Donald’s, in particolar modo, sembra essere diventato uno dei bersagli preferiti dai no-green pass: soltanto nel week-end si era diffusa la bufala del bollino rosso sui segnaposti per indicare gli utenti sprovvisti della certificazione verde e, in questo modo, discriminarli nel servizio. Si trattava, anche in questo caso, di una informazione scorretta. Sempre nelle ultime ore, si è diffusa nuovamente una vecchia bufala su una presuna ispezione avvenuta in Oklahoma con risultato la scoperta dell’utilizzo di carne umana all’interno degli hamburger serviti nella catena di fast food. Un insieme impressionante di fandonie che, a quanto pare, non si arresta.

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