Io e Antonella Elia ci alleniamo perché…

L'intervista a Max Bertolani

18/01/2021 di Gabriele Parpiglia

Le immagini dello scorso weekend di Antonella Elia e Max Bertolani, che si allenano, in un circolo romano, hanno fatto il giro del web. Questa volta però non si tratta di gossip, ma di “rabbia” nel senso che un’Italia spaccata in “zone”, divide anche l’opinione pubblica su chi può far sport (dato che le palestre sono chiuse, ndr) e chi invece può farlo (il decreto prevede che rispettando determinate esigenze, è consentito, ndr). Max Bertolani, allenatore e personal trainer dell’Elia, ci spiega il tutto.

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«È una storia lunga che parte dallo scorso gennaio. Io a Milano ho l’American Football Accademy, progetto rivolto ai giovani. Ho portato lo scudetto due volte, ho vinto l’eccellenza lombarda; ma in questo momento lavorare in Lombardia è impossibile. Mio papà il 4 gennaio è scomparso per Covid. Nessuno sapeva però che fosse Covid, era all’ospedale San Carlo. Chissà quanti come lui, ed era gennaio non marzo. Ma nessuno sapeva che era Covid. Decido di portare mamma da Roma, a Milano per stare insieme. Arriviamo e in un mese: lockdown. In più io prendo il Covid. Perdo circa dieci chili. Insomma un periodo non facile. Chi mi ha salvato è stata la mia forza fisica e l’amore di mamma». Racconta Max commosso. Poi l’ex naufrago de l’Isola dei famosi vede i suoi sogni lavorativi sparire.

Max Bertolani e l’allenamento con Antonella Elia

«A Milano oggi è impossibile lavorare, capisco la rabbia di chi ha visto le immagini mentre io e Antonella facevamo sport, capisco gli insulti. Ma vi spiego tutto. Con mamma torniamo a Roma. Adesso è un atleta al circolo sportivo “Due Ponti”. Dove hanno degli spazi all’aperto perfetti e in sicurezza. Hanno costruito tendo strutture per praticare qualsiasi tipo di sport. Anche tennis e paddle. Il tutto seguendo in modo perfetto il decreto legge. Cosa che a Milano, zona rossa, non è possibile. Durante le lezione, seguita dal trainer, puoi allenarti senza mascherina. Poi la indossi nuovamente a fine allenamento. Le immagini con Antonella hanno scatenato una marea di commenti. Ripeto: capisco la rabbia, capisco che la gente è inc attività. Ma il sistema per lavorare c’è. Si può fare. Non si può morire, servono idee e bisogna darsi una mano. Lo sport non deve morire. A Milano stavo per impazzire. Lavorare a Roma è come stare in paradiso. In questo momento lo sport aiuta, è la medicina migliore. Poi perché il calcio si e gli altri sport no? Il Football per esempio lo stanno uccidendo. Ci sono sport che non si reggono solo sul valore economico. Ma anche sulla bellezza e la gioia di voler fare quel tipo di sport. Ci stanno massacrando. Per un anno non ho avuto un’entrata economica. Ora va bene ma sogno di tornare a Milano, alla vita». Poi parla dell’allieva Elia, opinionista del “Gfvip”.

 

 

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«Antonella, l’ho conosciuta all’ “Isola dei famosi”, ai tempi. Lei è una mia amica. Una bellissima amicizia. Antonella, fuori dalla tv, è umile, carina, affettuosa ed è una grande sportiva. Ci divertiamo e ci alimentiamo insieme la passione per lo sport. Quando ci alleniamo siamo partner, complici, andiamo nella stessa direzione. Questo è il miglior mix per due persone che amano fare sport e amano la vita».

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