Al forum sull’AI, Zuckerberg si è portato i compiti fatti a casa
Un discorso preparato quello del CEO di Meta davanti ai senatori riuniti - insieme ai 22 big della Silicon Valley - nel Senato americano
15/09/2023 di Enzo Boldi
Da settimane, Meta ha messo a disposizione – in versione open source – il suo modello linguistico LLAMA 2 per lo sviluppo di nuovi prodotti e sistemi basati sull’intelligenza artificiale. Una mossa che Mark Zuckerberg ha rivendicato anche durante la sua dichiarazione davanti ai senatori americani, riuniti mercoledì all’interno della Kennedy Caucus Room per ascoltare e incontrare i 22 big delle aziende della Silicon Valley. Il tema del “contendere” è la necessità di fornire una legislazione ad hoc sull’AI, in modo tale da superare il modello auto-regolatorio sancito al termine di un incontro alla Casa Bianca con il Presidente Biden, optando per un impianto normativo più strutturato, con obblighi e paletti.
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Se per quel che riguarda le parole di altri due protagonisti (Sam Altman di OpenAI ed Elon Musk di X Corp) è stato difficile trovare estratti ufficiali delle dichiarazioni davanti ai senatori americani, Mark Zuckerberg ha facilitato il lavoro ai giornalisti (e ai curiosi), pubblicando sul blog di Meta l’interno contenuto del suo discorso all’interno delle stanze di Capitol Hill. Dunque, in questo caso abbiamo una fonte certa e certificata del messaggio che l’azienda proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp ha voluto lanciare sul mondo dello sviluppo dell’AI.
Mark Zuckerberg sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale
Proprio dal blog di Meta, possiamo andare ad analizzare alcuni passaggi chiave delle dichiarazioni del fondatore di Facebook che si è concentrato, e non poco, sulla mossa della sua azienda di rendere open source il suo modello linguistico LLAMA 2:
«Ciò significa collaborare con accademici e pubblicare apertamente la ricerca, condividere schede modello e stabilire politiche che proibiscano determinati usi e, nel caso di Llama 2, riunire i nostri modelli e rilasciare guide di utilizzo responsabile per gli sviluppatori. Significa anche lavorare con esperti di tutta la società, ad esempio attraverso lo sforzo del partenariato sull’intelligenza artificiale per capire come identificare e filigranare i contenuti dell’intelligenza artificiale».
Il concetto di open source è ricorrente nei discorsi del CEO di Meta. Zuckerberg, infatti, sottolinea come questa soluzione permetta di avere un maggior controllo esterno rispetto ai progetti-chiusi che, per natura, non possono essere monitorati dall’esterno fino a quando non vengono rilasciati pubblicamente.
Il bilanciamento
Open, dunque, è meglio di “closed”. Zuckerberg, però, ha anche spiegato che non tutti i progetti AI della sua azienda sono stati distribuiti online in versione aperta, perché si sta sviluppando anche altro che, per il momento, non è visibile agli occhi del pubblico. Detto ciò, il capo di Meta chiede che le nuove (eventuali) norme sull’AI siano bilanciate.
«Il Congresso dovrebbe impegnarsi con l’intelligenza artificiale per sostenere l’innovazione e la salvaguardia. Si tratta di una tecnologia emergente, ci sono importanti azioni da bilanciare e il governo ne è in ultima analisi responsabile. Riteniamo che i politici, il mondo accademico, la società civile e l’industria dovrebbero lavorare tutti insieme per ridurre al minimo i potenziali rischi di questa nuova tecnologia, ma anche per massimizzare i potenziali benefici. Se ritieni che questa generazione di strumenti di intelligenza artificiale rappresenti un significativo passo avanti, allora è importante non sottovalutare il potenziale vantaggio».