La risposta di Marco Violi all’hashtag #VioliNation: «Prima partecipano a spazio di Moussolinho e poi si indignano sul fascismo»
Le parole del direttore di Romagiallorossa.it su Twitter dopo la diretta di ieri notte che ha coinvolto la community del social in Italia
18/11/2021 di Redazione
Lo avevamo già detto nell’articolo in cui abbiamo provato a dare una spiegazione all’hashtag #VioliNation diventato virale su Twitter nella notte tra ieri e oggi. Non siamo entrati nel merito del perché si sia sviluppato questo fenomeno, quale sia il suo intento e quali siano le situazioni che si sono venute a creare. Abbiamo soltanto evidenziato i numeri di uno degli Spaces su Twitter più frequentati di sempre, che ha coinvolto migliaia di utenti, che ha prodotto decine di migliaia di tweet con il medesimo hashtag e che ha visto la partecipazione anche di personaggi con il profilo verificato. L’iniziativa, però, non è piaciuta al giornalista Marco Violi, al cui nome si è fatto più volte – più o meno esplicitamente – riferimento nel corso dell’evento.
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Marco Violi interviene su Twitter dopo lo Space che ha lanciato l’hashtag #VioliNation
«Intellettuali, giornalisti, attori e attrici, cantanti, tenniste che ascoltano uno spazio su Twitter di un utente chiamato Moussolinho – ha scritto su Twitter Marco Violi –. Poi in RAI e nei loro sproloqui al concertone del primo maggio si indignano sul fascismo». Gli hashtag che hanno accompagnato questa dichiarazione sono #coerenzazero #blablabla #5minutidivergogna.
Intellettuali, giornalisti, attori e attrici, cantanti, tenniste che ascoltano uno spazio su Twitter di un utente chiamato #Moussolinho. Poi in RAI e nei loro sproloqui al concertone del primo maggio si indignano sul fascismo#coerenzazero #blablabla #5minutidivergogna
— Marco Violi 🇮🇹 🇵🇹 (@MarcoVioli5) November 18, 2021
Nel frattempo, il caso si complica. Moussolinho, l’account che ha fatto partire lo Space su Twitter e che ha organizzato l’evento di ieri sera, nella nottata di ieri sembrava completamente svuotato (c’era soltanto un tweet quando Giornalettismo ha realizzato l’articolo). Oggi, addirittura, ricercandolo sul social network di Jack Dorsey risulta undefined. La schermata recita «Questo account non esiste».