Marco Loiola, Cristina Biagi e la storia della sparatoria di Massa
29/07/2013 di Stefania Carboni
“Salutamela tanto la mia mamma, ti prego”, Marco Loiola, 40 anni, operaio all’industria chimica Solvay guarda tremante la datrice di lavoro della sua ex moglie Cristina Biagi. Cristina giace a terra, nel ristorante di Marina di Massa(Massa Carrara), in un lago di sangue. Marco l’ha appena uccisa. Finita quella frase si infila la pistola in bocca e preme il grilletto. Sono gli ultimi atti di una tragedia annunciata. Annunciata perché Cristina, madre di due bambini (di 3 e 10 anni) aveva segnalato il suo marito aguzzino già due settimane fa. Cercava di calmarlo, evitava che i bimbi lo frequentassero, eppure nulla. Sul cellulare di lei arrivavano continui sms di minaccia per lei e i suoi piccoli. Frasi che annunciavano già la tragedia. La donna si è rivolta sia alla polizia che ai carabinieri per raccontare le persecuzioni subite, i pestaggi e i continui appostamenti di lui sul posto di lavoro. La procura di Massa stava già indagando sul caso e il pm aveva già affidato alcune deleghe sull’indagine.
OMICIDIO DI MASSA: LA DINAMICA – Loiola ha prima raggiunto Salvatore Gambino, il compagno della ex moglie, ucciso nella sua abitazione poco distante dal ristorante dove la donna lavorava. Loiola ha quindi raggiunto il locale di Cristina, affollato, e ha sparato contro la ex moglie. E’ quindi fuggito in strada e, quando qualcuno gli ha urlato contro “assassino”, si è fermato e si è ucciso. Le condizioni di Gambino, raggiunto da piu’ colpi di pistola, sarebbero gravissime.
guarda l’infografica:
OMICIDIO DI MASSA: LE ALTRE – E’ l’11 Luglio quando a Palermo Rosi Bonanno viene massacrata a coltellate davanti al figlio di due anni. Ad ucciderla è il suo ex compagno. La donna era fuggita da lui dopo aver denunciato per ben sei volte le botte e lo stalking subiti. Il primo luglio a Cologno Monzese L.Z. getta la moglie dalla finestra dopo averla picchiata violentemente come sempre. Chiamando i soccorsi inscena il suicidio della consorte. Il 21 giugno, a Benevento, Luigi Chiumiento, un appuntato dei carabinieri insegue in auto sua moglie. La invita a bordo per parlare. Lei sale, lui la aggredisce e la uccide. Dopo aver commesso il crimine si spara con la pistola d’ordinanza. Lo scorso maggio a Roma una guardia giurata si suicida dopo aver massacrato sua moglie, mentre il loro bambino 7 anni si trovava a scuola.
guarda la gallery:
(Fonte Facebook)
OMICIDIO DI MASSA: MARCO LOIOLA SU FB “Non perdono tutto” Marco Loiola, prima di uccidere l’ex moglie Cristina aveva postato una frase su Facebook: “Perdono molto,ma non tutto! Dimentico subito, ma non sempre! Non porto rancore ma detesto chi mi prende in giro”. Sempre sul social network aveva postato: “Sai… ho 2 difetti: il primo è che sono troppo buono… Il secondo è che so essere troppo bastardo dopo che te ne sei approfittato del primo”.
OMICIDIO DI MASSA: LA DENUNCIA DELLA TITOLARE – Lacrime e rabbia. La proprietaria del ristorante dove lavorava Cristina Biagi, si sfoga a Repubblica:
“Possibile che con tutte le denunce che aveva fatto Cristina, quello girasse indisturbato e per di più con una pistola in mano? Lo sapevano tutti che la minacciava, tutti. Evidentemente le donne devono farsi ammazzare per essere prese sul serio”. (…) Dentro il Lorens, sigillato dai carabinieri, i titolari non fanno entrare nessuno, chiudono le porte alle telecamere, non vogliono farsi fotografare e neppure dire i loro nomi. “Questa cosa non deve essere spettacolarizzata, perché riprendere le immagini del sangue o della segatura per terra? La morte di Cristina però deve servire per aprire gli occhi ancora di più sui pericoli che corrono le donne a cui tocca in sorte il destino di avere un compagno violento. Cristina era andata a denunciarlo, lui era qua anche ieri sera (sabato per chi legge), si agitava, era stranissimo, sembrava fuori di testa. C’era da aspettarselo che facesse qualcosa di brutto, era un violento, le lasciava dei messaggi terribili nel telefono, minacciava di uccidere le bimbe e di portarle i cadaveri lui davanti. Cristina aveva paura, anche se cercava sempre di farlo ragionare, di calmarlo. Una situazione così non va sottovalutata, questa morte si poteva evitare. Lui ha premeditato tutto, prima è andato
a cercare Salvatore e poi lei, aveva deciso in anticipo di far fuori tutti e due”.
Anche il vicino racconta dei precedenti sul Corriere:
Più volte aveva minacciato lamoglie – racconta un vicino di casa—e gli aveva gridato che avrebbe ucciso anche i
due figli (una bambina di 3 anni il fratellino di 10) che aveva avuto da lei. Ma se la prendeva anche con l’ex suocero
che pochi giorni fa, dopo una discussione, aveva accusato un malore
OMICIDIO DI MASSA: PAROLA DELL’ESPERTO – Anna Costanza Baldry, responsabile degli Sportelli Antistalking di Differenza Donna e docente della Seconda Università degli Studi di Napoli spiega in un corsivo sul Corriere:
Meglio sopportare, tacere? No. Se è vero che Cristina non ha avuto tempestivamente la tutela necessaria, è vero anche che ogni anno in Italia sono migliaia le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza e concretamente, protette, che abbiamo tolto dalla conta ormai inesorabile dei casi di femminicidio. Quando tutti si assumono le loro responsabilità e si attivano, il rischio di recidiva di violenza diminuisce. A tutti gli uomini che usano la violenza, al di là delle spiegazioni che danno a se stessi e agli altri, bisogna dire che è una via senza uscita. Che devono riconoscere che una relazione così, senza rispetto per sé e per l’altra, è un danno e un delitto che commettono anche nei propri confronti