Sull’asilo di Lugansk è già partita la guerra della disinformazione tra media russi e ucraini
Sui media tradizionali vengono attribuite responsabilità ai filo-russi, mentre su Telegram la narrazione è completamente capovolta
17/02/2022 di Redazione
Nelle tensioni che stanno aumentando sul confine ucraino, occorrerà stare molto attenti d’ora in avanti. La narrazione di quello che potrebbe configurarsi a breve come un conflitto armato tra Russia e Ucraina potrebbe diventare molto complicata, visti gli interessi in gioco, gli equilibri e anche i diversi pesi dei media dei due Paesi. È bastato un episodio per buttare la palla in tribuna e avviare un gioco reciproco di scambi di responsabilità rispetto a quanto è accaduto in un asilo nei pressi della città di Lugansk, nell’omonima repubblica auto-proclamata, uno dei territori dalla maggiore influenza filo-russa. Un colpo di mortaio ha sventrato una parete di un’ala dell’edificio che, fortunatamente, in quel momento non era occupata dai bambini. Nessuna vittima, su questo le versioni concordano. Il problema è che c’è molta differenza, tra le varie narrazioni che circolano tra media e social network, sulle resposabilità di quanto accaduto.
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Lugansk, la disinformazione e le difficoltà di raccontare il conflitto tra Russia e Ucraina
Mentre la Joint Forces Operation, il comando ufficiale delle forze ucraine, ha attribuito le responsabilità di quanto accaduto ai filo-russi, d’altra parte su canali Telegram dedicati e sui media controllati da Mosca è l’esercito ucraino a essere accusato di aver fatto la prima mossa. Insomma, un fuoco incrociato di disinformazione che ben spiega come sarà difficile orientarsi alla ricerca della verità rispetto a quello che sta già accadendo (e che verosimilmente potrà accadere ancora) al confine ucraino.
Sui social network non si riesce a mettere in fila i fatti, la disinformazione (qualunque sia la matrice di questa strategia) ha già fatto vedere di cosa può essere capace in un momento di tensione che vede queste due forze in campo. Il racconto degli episodi che stanno caratterizzando queste fasi di scontro, gli stessi attacchi hacker che – come vi abbiamo documentato – hanno colpito diversi siti istituzionali ucraini, nonché alcuni istituti bancari, non possono non essere presi in considerazione come fattori per la determinazione di un conflitto che – dal punto di vista del racconto massmediatico e della cybersicurezza – è già nel pieno del suo svolgimento.
La confusione creata dalla diffusione sui social network di tesi contrastanti rispetto a episodi concretamente accaduti sarà una chiave di lettura fondamentale per la comprensione del conflitto sull’asse russo-ucraino.