Luca Pasquaretta e le minacce al Movimento 5 Stelle e Chiara Appendino

Luca Pasquaretta nell’occhio del ciclone per aver fatto rimostranze al Movimento 5 Stelle. Telefonate, messaggi e richieste che agli occhi dei pm Enrica Gabetta e Gianfranco Colace suonano come vere e proprie minacce, nonostante la sindaca di Torino Chiara Appendino abbia cercato di minimizzare.

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Chiara Appendino ha parlato delle presunte minacce di Luca Pasquaretta definendoli sfoghi un po’ coloriti. E il lessico sicuramente non le dà torto: «Va bene tutto fino a quando non mi incazzo», «poi alle elezioni sono tutti cazzi vostri», «Quando mi incazzo succedono brutte cose» sono solo alcuni dei messaggi che l’ex portavoce le ha rivolto. Ma la prima cittadina di Torino garantisce di non essersi mai sentita minacciata da Pasquaretta, costretto alle dimissioni dopo una presunta consulenza per l’edizione del Salone del Libro del 2017, e di non aver mai avuto la percezione «di essere sotto ricatto».

Ma a raccogliere le invettive dell’ex portavoce era soprattutto l’assessore al Commercio Alberto Sacco, insieme a Pietro Dettori, che all’epoca dei fatti era il responsabile della comunicazione dell’allora vicepremier Luigi Di Maio. A lui Pasquaretta avrebbe fatto intendere senza girarci troppo intorno che il Movimento 5 Stelle era in debito con lui. «Sono pieno di avvisi di garanzia e tutto il resto – avrebbe detto nella telefonata inclusa nelle carte dell’inchiesta – per difendere il Movimento e per difendere Chiara». Ora Pasquaretta dovrà rispondere di quelle richieste e dei suoi sfoghi coloriti.

 

(Credits immagine di copertina: Chiara Appendino (sx) Luca Pasquaretta (dx)  ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO )

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